I documenti e dossier Top Secret sembrano cose da film. Invece no. E mentre incombono le minacce dirette e indirette sull'Italia e sull'Europa, nel più totale silenzio uomini pericolosissimi tramano contro la pace quotidiana.
Secondo quanto pubblicato dal quotidiano inglese The Guardian, gli 007 italiani sarebbero entrati in possesso di informazioni alquanto delicate. Una di queste scioccanti indiscrezioni punterebbe il dito contro alcuni miliziani dell'Isis, giunti nella nostra penisola dalla libia, per poi prendere posizione in vari paesi europei.
Gli investigatori italiani, assicura 'il Guardian', hanno il terribile sospetto che un nutrito gruppo di jihadisti islamici si sia travestito da soldati libici feriti, e muniti inoltre, di passaporti falsi abbiano potuto raggiungere sia l'Europa che il Medio Oriente.
Inquietante vicenda
Il dossier visionato dal quotidiano inglese rivelerebbe che una complessa organizzazione stia aiutando numerosi combattenti sin dalla fine 2015. Si tratterebbe di un gruppo jihadista chiamato Iside, il quale avrebbe, tra l'altro, rubato migliaia di passaporti in bianco dalla sede governativa di Sirte. Una delicata questione che la Francia aveva già resa pubblica tempo fa.
Ora, nel mirino dell'intelligence ci sarebbe un intero progetto sanitario incaricato delle cure e dalla riabilitazione dei soldati governativi libici feriti in battaglia.
Il fortissimo sospetto degli investigatori risiede nei modi altamente ambivalente della gestione e, nonostante il controllo da parte del governo libico riconosciuto dall'ONU, si pensa che la corruzione dilaghi più che mai. E proprio in un momento in cui le rotte migratorie e alcune organizzazioni non governative sono sotto la lente d'ingrandimento.
Dalla Turchia al resto d'Europa
Secondo quanto scritto nel misterioso dossier Top Secret, The Guardian, afferma che i “falsi feriti” provengano dalla zona libica di Fataeh. E che una volta raggiunta Misurata, uno dei principali centri di contrabbando, i guerriglieri dell'Iside siano stati imbarcati alla volta della Turchia.
A tale proposito, le testimonianze di un medico italiano e uno norvegese rilasciate al quotidiano inglese agli 007 europei, confermerebbero i sospetti che quei troppi e ambigui feriti possano aver raggiunto l'Europa una volta dimessi dagli ospedali di Istanbul.
Sempre più piste che portano in Libia dunque, e non alla Siria come si pensava. Ora che il documento è arrivato anche al Ministero dell'Interno italiano, si potrebbe dire che la guerra si gioca su vari fronti.