"I kill you", ti uccido. E' la frase che uno dei quattro nordafricani ha rivolto alla turista polacca mentre la violentava. Ogni giorno, lo stupro di Rimini si arricchisce di nuovi particolari agghiaccianti. Oggi è il turno del racconto della giovane straniera, brutalmente stuprata sulla spiaggia, davanti al proprio fidanzato, senza che quest'ultimo potesse fare nulla per impedire le violenze alla donna. Nella giornata di ieri, invece, a colpire l'opinione pubblica sono state le dichiarazioni della trans peruviana, intervistata anche dal Tg1, con il video che è stato trasmesso nell'edizione serale del telegiornale.

Violenze ripetute

La studentessa 26 enne polacca ha raccontato alcuni dettagli choc dello stupro subito nella notte tra venerdì e sabato. Il branco non le ha lasciato un attimo di tregua. L'hanno violentata a ripetizione, più di una volta ciascuno. Quando terminavano, la trascinavano in riva al mare, dove le gettavano l'acqua in faccia, in modo che potesse riprendersi più velocemente. Di lì a poco iniziavano nuovamente le violenze. L'orrore di quella notte può essere sintetizzato nella frase che uno dei 4 uomini le ripeteva all'orecchio mentre abusava di lei: "I kill you", ti uccido.

A meno di una settimana di distanza dall'accaduto, la turista polacca continua ad essere ricoverata all'ospedale insieme al suo fidanzato.

I due sono in attesa di lasciare l'Italia per tornare al loro Paese. Probabilmente, le dimissioni dal nosocomio giungeranno all'inizio della prossima settimana, probabilmente fin dalla giornata di lunedì. In Italia, nel frattempo, sono arrivati anche alcuni investigatori polacchi, che vorrebbero collaborare insieme alle autorità italiane per rintracciare i colpevoli.

Dalla Polonia, inoltre, dove il caso ha avuto grande risalto, viene invocata la pena di morte per gli stupratori.

Le ricerche proseguono

Stando alle ultime indiscrezioni, la trans peruviana avrebbe riconosciuto i 4 violentatori che, poco dopo aver stuprato la giovane polacca, si sono accaniti contro di lei. Si va verso, dunque, la conclusione del caso, sebbene manchi ancora l'affondo finale da parte della polizia.

Con tutta probabilità, il branco sarà incastrato dalle impronte digitali trovate sul collo della bottiglia utilizzato dai malviventi per mettere ko sia la trans che il ragazzo della studentessa polacca.

Novità sono attese già nelle prossime ore, al più tardi questo fine settimana, quando dovrebbe essere posta la parola fine al vergognoso episodio accaduto a Rimini sette giorni fa.