Quattro studenti giapponesi avrebbero pagato ben 1100 euro in un ristorante veneziano, per aver ordinato 4 bistecche ed altrettante fritture di pesce, il tutto annaffiato da semplice acqua minerale. Un contro astronomico che supera il record dello "scontrino d'oro" di qualche mese fa, presentato a 3 turisti asiatici che avevano mangiato aragosta in una trattoria nei pressi di Piazza San Marco, il cui ammontare era di ben 560 euro. Il caso era scoppiato perchè pare che i 3 turisti, non conoscendo bene la lingua, si fossero fidati del cameriere, che aveva ordinato per loro le pietanze più costose del menu.

Il nuovo caso dei conti folli ha colpito 4 studenti universitari nipponici in visita a Venezia, che hanno pranzato in una trattoria nei pressi della piazza più celebre di Venezia. Gli studenti, che frequentano un ateneo italiano, l'Università di Bologna, avevano una guida, che però al momento del pranzo li ha abbandonati ed è andata a rifocillarsi altrove.

Lo scontrino d'oro

Il totale di 1100 euro si riferirebbe a 4 bistecche, 4 fritture miste di pesce, acqua, coperto e servizio, consumate non in un ristorante a 5 stelle ma in una comunissima osteria di stampo turistico. Il proprietario della trattoria è egiziano e, intervistato dai giornalisti dopo la denuncia dei 4 giapponesi, smentisce di aver avuto problemi con turisti asiatici.

Il suo è l'ennesimo caso di conti da incubo presentati ai turisti, soprattutto quelli di origine asiatica, considerati forse dei polli da spennare. La trattoria del conto astronomico è situata in centro città, nella zona detta "delle Mercerie", adiacente a Piazza San Marco., L'accaduto è stato reso pubblico dal portavove del "Gruppo 25 Aprile", Gasparinetti, al quale si è rivolta la guida turistica dei 4 giapponesi e che ha consigliato ai malcapitati di sporgere denuncia una volta tornati a Bologna.

Il commento del sindaco

Sulla vicenda precedente, quella riguardante lo scontrino da 560 euro, il Sindaco di Venezia ha rilasciato delle dichiarazioni scioccanti, mascherate dall'ironia I 3 asiatici che hanno contestato lo scontrino salato avrebbero di buon grado consumato le pietanze servite, mentre, secondo il primo cittadino, avrebbero potuto rimandarle indietro.

Secondo lui tanti giocano sul fatto di non saper bene la nostra lingua e li ha addirittura definiti "pezzenti", dal momento che non hanno neppure lasciato la mancia. Una dichiarazione che non ha bisogno di ulteriori commenti.