Recentemente la nota multinazionale della cosmetica l'Oreal Paris UK ha deciso di inserire, per la prima volta, una donna con il velo islamico tradizionale tra le sue testimonial. Come riportato in un articolo di 'FoxLife.it' si tratta della beauty blogger Amena Khan, che sarà 'ambasciatrice' della nota 'linea Elvive' dedicata al trattamento dei capelli. Sempre secondo quanto scritto nell'articolo di 'FoxLife.it', l'obiettivo della multinazionale della cosmetica è quello di unire le donne al di là delle distinzioni culturali e di promuovere in tal modo il proprio brand allargando il proprio pubblico di riferimento.

Lo sdoganamento del velo islamico nel mondo della moda occidentale

La notizia della scelta di Amena Khan come testimonial della 'linea Elvive' della l'Oreal rappresenta solo l'ultima notizia relativa al recente sdoganamento che il velo islamico tradizionale sta avendo nel mondo della moda occidentale. Come riportato nel già citato articolo di FoxLife e ricordato dalla stessa Amena in una sua intervista sull'edizione inglese della nota rivista di Moda 'Vogue', comunque al momento non vi sono ancora molti brand che promuovono l'utilizzo dello stesso hijab. Inoltre, sempre secondo la stessa beauty blogger, nel mondo della moda vi è ancora una certa difficoltà nel promuovere nuove forme e nello scegliere modelle e modelli che siano più vicini alla realtà rispetto ad attrici e attori.

Il velo islamico tradizionale, simbolo di libertà o di oppressione ?

La notizia che riguarda Amena Khan sicuramente farà discutere e darà nuova linfa al dibattito sul velo islamico, da molti considerato un simbolo di oppressione e da altri di libertà. In linea di massima, bisogna dire che recentemente sia una buona parte del mondo della moda che il mondo dello spettacolo, specialmente quello di Hollywood, stiano promuovendo l'utilizzo del velo islamico tradizionale come simbolo di libertà ed emancipazione delle donne musulmane e a volte come 'strumento di lotta' contro il governo Trump e la sempre più forte destra populista che avanza in Europa e che spesso è critica della stessa religione islamica.

Su ciò, c'è da dire che tale atteggiamento è contrastato da diversi opinionisti e analisti che vedono nel generalizzato sdoganamento del velo islamico una sorta di 'promozione' dell'Islam meno progressista e a volte sostengono che i suoi propugnatori siano, specie se legati alla sinistra liberal, degli 'ipocriti'.