Dopo giorni di avvisi, diventati più frequenti a partire dal 13 gennaio scorso, da poche ore il vulcano Mayon nelle Filippine è in piena Eruzione: colonne di fumo che raggiungono anche i 5 km di altezza, pioggia di cenere, colate di lava testimoniano che siamo nel pieno del flusso piroclastico e inoltre, i vulcanologi temono che si possa arrivare ad un'esplosione di più grosse proporzioni. Ormai, la cenere e il fumo rendono irriconoscibile e spettrale la zona portando la visibilità a 0 e rendendo estremamente difficile la respirazione: per fortuna, da alcuni giorni, i segnali premonitori avevano spinto le autorità filippine a procedere all'evacuazione della zona intorno al Mayon, innalzando così i livelli di allerta da 3 a 4.

Oltre 30.000 persone sono state allontanate e hanno raggiunto i rifugi predisposti fuori dall'area a rischio di circa 8 km intorno al vulcano. Mentre i voli continuano ad essere cancellati, per sicurezza la zona aerea è interdetta al volo.

Il Mayon

Il Mayon, altezza 2462 m, viene definito "stratovulcano" e si trova nella Provincia di Albay, isola di Luzon, appartenente all'arcipelago delle Filippine nel sud dell'Oceano Pacifico: per la sua forma, la vera classica forma di un vulcano, quella che disegnano i bambini, è detto "il cono perfetto", un cono che oggi è completamente scomparso sotto l'apocalisse dell'eruzione.

Si tratta di uno dei più attivi vulcani della regione e negli ultimi 400 anni ha eruttato ben 50 volte, con una prima grande eruzione storica nel 1616, mentre quella più distruttiva (per ora) fu registrata nel 1814 quando l'enorme quantità di cenere vulcanica e tefrite sommerse in poco tempo la vicina città di Daraga, lasciandone emergere solo parte del campanile della chiesa, arrivando in certe zone allo spessore anche di 9 metri.

La Cintura di Fuoco del Pacifico

La Cintura o Anello di Fuoco del Pacifico è il nome con cui vengono indicate le coste del Pacifico che formano un anello, o meglio un ferro di cavallo e comprendono moltissimi vulcani ancora attivi per una lunghezza di oltre 40.000 km. Qui vi è il 75% dei vulcani della Terra e qui (anche se i due fenomeni non sono sempre collegati) vi sono frequenti terremoti, maremoti con pericolo di tsunami: vi si registra il 90% delle scosse e qui sono stati registrati i 10 terremoti più potenti della storia, come quello del Cile, nel 1960, che raggiunse la bellezza di una magnitudo 9.5.

Tutto questo è dovuto ai movimenti continui dei continenti, seconda la Teoria della Deriva dei Continenti: infatti, mentre ogni anno Europa e America si allontanano, America e Asia tendono ad avvicinarzi con un restringimento del Pacifico. In parole povere, la placca oceanica tende a sprofondare, sommersa dall'avanzamento delle placche continentali, mentre il magma risale verso la superficie rendendo la zona molto instabile.