Arriva dall'Ansa una notizia che all'apparenza potrebbe far sorridere di perplessità ma che, è proprio il caso di dirlo, non è una "bufala". Bufala come la mozzarella, uno dei prodotti d'eccellenza della produzione casearia italiana che rischia molto seriamente di scomparire assieme a tanti altri prodotti made in Italy. Dall'Europa sembrano arrivare continue richieste di svalutazione dei prodotti nazionali a favore del mercato unico. Alla vigilia del voto della Grecia e dopo la notizia clamorosa che per l'Islanda l'uscita dall'Euro ne avrebbe risolto la crisi economica, questo nuovo fatto solleva ancora dubbi sulla convenienza di questo mercato unico.

TTIP, trattato di libero scambio, cuccagna per le industrie ma a che prezzo per i cittadini?

Proprio a Bruxelles, nonostante le proteste di oramai milioni di cittadini europei, è in approvazione il trattato transatlantico sugli scambi commerciali tra Usa e Europa, altrimenti noto come TTIP. Il trattato permetterebbe di esportare in Europa prodotti che in America vengono venduti ma che da noi sarebbero fuori da ogni norma e legge, come "la carne agli antibiotici". Su "La Repubblica" un articolo a firma Carlo Petrini riporta: "ci stupiamo che la Commissione europea, sensibile al valore culturale e sociale ed economico della biodiversità, subisca poi un'influenza così pesante da parte della grande industria, e questo atteggiamento altalenante ci preoccupa soprattutto perché, proprio in queste settimane, l'Europa sta discutendo il Ttip.

Non vorremmo che il libero scambio delle merci si traducesse in libertà dalle regole".

A rischio la legge 138 del 1974 che vieta l'uso di latte in polvere, sarebbe una restrizione all'importazione

Secondo l'Ansa Bruxelles avrebbe stabilito che la legge italiana 138 in vigore da più di 40 anni non vada più bene perché limiterebbe i diritti delle industrie di importare in Italia e ostacolerebbe il mercato unico.Dopo i recenti fatti che hanno coinvolto industrie come la Nestlé e i suoi spaghetti al piombo, ci si chiede chi poi lo voglia questo mercato unico libero di farci arrivare qualunque cosa.



La notizia trova conforto nella dichiarazione all'Ansa di Daniel Rosario, portavoce del commissario europeo all'agricoltura Phil Hogan, che dice ''l'invio all'Italia di una lettera di messa in mora, prima tappa della procedura d'infrazione, non ha nulla a che fare con la politica di qualità dell'Unione ma solo con il buon funzionamento del mercato unico.

Tutti i prodotti italiani tutelati nell'ambito dei regimi di qualità, come le denominazione d'origine e le indicazioni geografiche protette (Dop, Igp) non sono interessati in quanto già tutelati dal loro disciplinare di produzione''. Quindi tutto a posto?

Coldiretti Calabria: "follia che inganna i cittadini"

Pare di no, se Pietro Molinaro, presidente di Coldiretti Calabria, in un'intervista rilasciata a CN24 afferma: "sembra quasi banale dire che per i formaggi ci vuole il latte ma in ambito UE sono bravissimi a complicare le cose semplici e a rovinare le cose buone. Ma evidentemente dietro ci sono le lobby degli industriali, (che tacciono!!) e perseguono interessi di mero profitto a danno dei consumatori e di tanti produttori singoli".

Parole forti che non rassicurano i produttori e tantomeno i consumatori. La parola adesso al ministro per le politiche agricole e alimentari Maurizio Martina che ha tempo fino a fine luglio per rispondere alla richiesta di Bruxelles. 

Se vuoi essere sempre aggiornato su gli argomenti che ti stanno a cuore e ricevere le mie news clicca sul tasto SEGUI che vedi in alto accanto al mio nome.