Come previsto dal piano transform 2019, Unicredit predisporrà una struttura di cartolarizzazione per dismettere 17,7 miliardi (valore lordo) di crediti in sofferenza (NPL Non Performing Loans).
L'accordo è stato siglato con Pimco, per la parte ipotecaria del portafoglio (con garanzie su immobili) che vale 3,5 miliardi. Il residuo sarà rilevato da Fortress, fondo americano tra i principali investitori in NPL italiani, che controlla il gruppo Italfondiario-DoBank.
Le attività non core
Dopo la cessione del 40% di bank pekao, di Pioneer, e del 30% di Fineco, , l'accordo siglato per cessione dei NPL evidenzia come la cessione delle attività non core abbia un ruolo determinante nell'ambito del piano strategico 2016 -2019 presentato di recente.
L'obbiettivo è rafforzare ed ottimizzare la struttura di capitale dell'istituto al contempo migliorandone la redditività.
La cessione delle sofferenze rientra nel quadro di un significativo de-risking che, a livello di piano strategico prevede poste straordinarie nel quarto trimestre 2016 per totali 12,1 miliardi di cui 8,1 per rettifiche sui crediti e 1,7 miliardi per costi di ristrutturazione.
In quest'ambito è previsto un obbiettivo di tasso di copertura dei crediti deteriorati oltre il 54% entro il 2019. Il Risk management costituisce un profilo di particolare attenzione anche considerando la rilevanza sistemica dell'istituto.
Il progetto FINO
La dismissione degli NPL, il cui progetto è stato battezzato FINO acronimo di "Failure Is Not an Option" sarà articolata in 2 fasi
- una prima quota omogena pari al 20% entro il 2017
- una seconda per il residuo nel corso del 2018 e 2019
I KPI (key performance indicators) impattati dall'operazione saranno:
- rapporto tra crediti deteriorati lordi e totale dei crediti che dovrebbe scendere al 8,4% dal 15,1% del settembre 2016
- rapporto tra crediti deteriorati netti e totale dei crediti netti che dovrebbe scendere al 4% dal 7,9%
- tasso di copertura dei NPL oltre il 63% per le sofferenze e al 38% per le inadempienze probabili
Svolta per il mercato NPL
Per dimensioni, quest'operazione si caratterizza tra le più grandi della storia e avrà sicuramente un impatto rilevante sul mercato NPL italiano.
Tuttavia, le considerevoli dimensioni della banca cedente e i rilevanti spazi di manovra derivanti dalle altre misure del piano strategico (aumento di capitale e accantonamenti straordinari) costituiscono circostanze difficilmente ripetibili per altri istituti di dimensioni minori.