Nei precedenti articoli abbiamo visto quali sono le nuove normative proposte dalla riforma della pubblica amministrazione Renzi-Madia a proposito del pensionamento anticipato del personale docente e del personale Ata nell'ambito scolastico.



Inoltre, abbiamo parlato dell'abolizione del trattenimento in servizio nel biennio successivo al raggiungimento dell'età pensionabile e di come la nuova legislazione produrrà un'inversione di marcia (almeno sotto questo aspetto) rispetto a quanto indicato dalla riforma Fornero.

Vediamo ora quali saranno le novità per quanto riguarda l'utilizzo dell'opzione part time e della possibilità, messa a disposizione del personale scolastico, di passare dal tempo pieno al tempo parziale.



Riforma pensioni 2014, scuola, quota 96: utilizzo del part time, requisiti, vantaggi e svantaggi

Secondo quanto stabilito dalla bozza del nuovo disegno di legge Renzi-Madia (articolo 4 comma 1, approvato dal cdm lo scorso 13 giugno) verrà consentito nell'arco dei cinque anni precedenti alla data di collocazione a riposo la possibilità di ridurre il proprio orario di lavoro al 50%: la disposizione sarà valida anche per il personale non dirigente della Scuola

La cosa interessante è rappresentata dal fatto che la normativa garantirà al dipendente lo stesso trattamento di quiescenza e di previdenza che gli sarebbe toccato se avesse lavorato full time nell'ultimo quinquennio, anzichè scegliere la strada del part time.



Naturalmente, non poteva mancare il lato negativo, quello che sicuramente piacerà di meno ai docenti e al personale scolastico: la conseguente riduzione dello stipendio per cinque anni sarà ben accettata solo da chi potrà godere di altri fonti di reddito o da chi, comunque, sarà costretto ad accettare questa soluzione per sopravvenuti problemi familiari che possano agevolarlo in termini di riduzione di orario.