Continua a tenere banco il dibattito connesso a previdenza e pensione anticipata 2015; come già sottolineato nel corso di precedenti contributi, a questo punto ci sembra più opportuno parlare di pensione anticipata 2015 perché ogni nuova proposta o ipotesi ‘gettata nella mischia’ si concretizzerà soltanto all’anno nuovo. Si, perché com’è logico che sia gli interventi inseriti in Legge di Stabilità avranno la priorità su tutti gli altri: domani, venerdì 7 novembre, scadranno i termini previsti per presentare emendamenti alla stessa Legge, ma il dovere di trasmettervi un’informazione seria e veritiera ci impongono di fissare a 5 su 100 le possibilità che cambi qualcosa sul fronte previdenziale.

Parlando di proposte e ipotesi più o meno concrete, la pensione anticipata 2015 potrebbe avere un volto nuovo con l’istituzione di Quota 100 o con un’uscita fissata a 62 anni di età, ipotesi quest’ultima che andrebbe comunque rimodulata per affinarne la sostenibilità economica. L’unica mossa concreta cui invece potremmo assistere entro la fine del 2014 riguarda l’opzione contributivo donne: i numeri snocciolati dal capogruppo PD della Commissione Lavoro Maria Luisa Gnecchi inchiodano il governo alle sue responsabilità; se non arriverà nessuna novità concreta la cosa andrà imputata all’assenza di una decisa volontà e non alla mancanza di fondi.  

Pensione anticipata 2015, Quota 100, uscita a 62 anni e opzione contributivo: tante proposte e altrettanti dubbi, i cittadini insorgono

Come accennato in apertura, le proposte in vista di un riassetto della pensione anticipata 2015 paiono particolarmente numerose: in primis l’uscita a 62 anni o la fissazione di Quota 100, due ipotesi partorite entrambe dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano. L’uscita a 62 anni ‘secchi’ senza prevedere una soglia contributiva è molto complessa da realizzarsi: una misura del genere costerebbe 40 miliardi di euro, e allo stato attuale non ci sono risorse adeguate per portare la manovra fino in fondo. Discorso diverso per l’istituzione di Quota 100, che coniugherebbe al tempo stesso le esigenze di flessibilizzare l’uscita dal lavoro con la necessità di ratificare misure economicamente sostenibili; di fatto Quota 100 andrebbe composta in autonomia (62 anni di età più 38 di contributi, oppure 63 più 37 o ancora 64 più 36), cosa che per l’appunto limerebbe il livello di rigidità del sistema contributivo ‘liberando’ gli stessi lavoratori dalle imposizioni normative attualmente vigenti. Tutto perfetto insomma, se non fosse che il governo continua a non pronunciarsi con decisione sulla fattibilità o meno di questa proposta: la scorsa settimana abbiamo lanciato diversi sondaggi sull’argomento e la gran mole di commenti giunti punta dritta nella stessa direzione. La pazienza è finita, servono interventi chiari ed immediati per rimettere in carreggiata un sistema previdenziale che oggi non funziona più. Un altro dei punti focali attorno ai quali si discute riguarda la possibilità che la pensione anticipata 2015 possa essere integrata o meno dell’esistenza dell’opzione contributivo donne: al riguardo Maria Luisa Gnecchi ha tenuto una conferenza stampa sottolineando, numeri alla mano, come da un’eventuale proroga dell’istituto (che consente, lo ricordiamo, di uscire dal lavoro a 57 o 58 anni di età più 35 di contributi) ‘le casse statali trarrebbero imponenti benefici in termini di risparmio’. Senza un intervento concreto però, l’opzione contributivo scadrà alla fine del 2014, ecco che ogni possibile misura va implementata entro la fine dell’anno. A questo punto vorremmo coinvolgervi chiedendovi un parere: quale ipotesi di riforma della pensione anticipata 2015 vi convince? Dateci un giudizio commentando l’articolo qui sotto! Se desiderate continuare a rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto ‘Segui’ poco sotto il titolo del pezzo.