Chi aspettava novitàdalla Legge di Stabilità è rimastodeluso, almeno per quel che riguarda le notizieinerenti la Riforma Pensioni. Leultime news infatti non innovano ilquadro tracciato nei giorni scorsi e gran parte dei ragionamenti che circolanonelle stanze parlamentari e sulla stampa corrono lungo il solco delle ipotesi. Seun punto è stato messo alla questione del prepensionamentodei lavoratori precoci e all’OpzioneDonna, non può dirsi lo stesso per il resto dei lavoratori che attendonouna svolta per lasciare il proprio impiego. La parola d’ordine è flessibilità: aveva fatto riferimentoal tema Tiziano Treu poche settimane fa, prima di passare il timone della guidadell’Inps a Tito Boeri, nominato dalgoverno Renzi presidente dell’Istitutodi Previdenza durante il Consiglio dei Ministri della Vigilia di Natale.

Quota 100 e mini prestito paiono essere le ipotesi più accreditate per ilfuturo.

Riforma pensioni,ultime news: novità prepensionamento lavoratori precoci e Opzione Donna

Ormai è assodato: è arrivato lo stop alle penalizzazioni imposte dalla Riforma Fornero. I lavoratori precoci potranno goderedella pensione anticipata a partiredal 1° gennaio 2015 con 42 anni e 6 mesi di contributi (un anno in meno per ledonne), indipendentemente dalla loro età anagrafica. Per il gentil sesso, ci si chiede se potrà mai arrivare la proroga da parte dell’INPSdell’Opzione Donna: pensione anticipata a 57 anni e 3 mesidi contributi (58 e tre mesi per le autonome) con il requisito contributivo di35 anni di versamenti.

Al momento non si ha conferma ufficiale di questa possibilità.

Prepensionamento2015, pensione anticipata: Quota 100, mini prestito INPS

E gli altri? Per ora la Riforma Pensioni non ha ancora sortito tutte le novità attese dalla platea dilavoratori prossimi a lasciare la propria occupazione. Per ora circolanodiverse ipotesi, alcune delle quali molto gradite.

Si è parlato di Quota 100 come requisito per lasciareil lavoro: il quoziente si ottiene sommando età anagrafica e contributiva.Altra strada paventata nelle scorse settimane è quella del mini-prestito INPS: l’ente fornirebbe un assegno mensile stimatofra le 600 e le 700 euro per consentire il prepensionamento dei lavoratori. Lesomme erogate, poi, sarebbero restituite con un piccolo prelievo sullapensione.