Continua il dibattito in merito al riassetto di pensione anticipata 2015 e prepensionamento: con il trascorrere delle settimane il governo Renzi mostra un'unione di intenti ed una coesione che dalle parti di Palazzo Chigi non si vedeva da tempo, con il trio composto dal ministro Poletti, dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano e dal neo presidente INPS Tito Boeri a lavorare fianco a fianco nel futuro processo di riforma. L'obiettivo dichiarato, condiviso e ricercato è quello di creare uno strumento che possa essere confezionato a misura di lavoratore, con la Legge Fornero eletta quale punto di partenza.

Governo Renzi e Istituzioni, per loro stessa ammissione, hanno infatti avviato un percorso di riforma che condurrà inevitabilmente a prevedere delle norme in deroga al dispositivo normativo disegnato dalla Legge Fornero, il cui impianto già ad oggi statuisce cosa avverrà nel 2016. Per accedere alla pensione anticipata 2015 oggi servono 42 e 6 mesi di contributi agli uomini e 41 anni e 6 mesi alle donne, ma proprio per via della Legge Fornero, i requisiti previsti dall'INPS subiranno un ulteriore inasprimento a partire dal prossimo anno: 42 anni e 10 mesi per gli uomini e 41 anni e 10 mesi per le donne. Il meccanismo di innalzamento dei range di età è inserito nella Legge Fornero ma è stato un decreto approvato dal MEF poche settimane fa a certificare l'incremento per il 2016.

E' proprio a partire dai requisiti previsti dall'INPS che il governo Renzi costruirà il futuro iter di riforma.

Pensione anticipata 2015 a 62 anni, requisiti INPS e piano 2016: riforma dopo il Jobs Act - Serve un ripensamento complessivo dell'istituto

Alle spalle una buona parte delle forze politiche che continua ad insistere per una modifica della Legge Fornero, davanti le continue prese di posizione dei sindacati che rivendicano una riforma attesa da troppo tempo, nel mezzo una serie di timori e di dubbi circa la costruzione di un iter che dovrà comunque ottenere il lascia passare dell'Europa. Non è certo facile muoversi in un simile contesto di riferimento, ma il governo Renzi adesso più che mai è conscio della necessità di dover intervenire. La pensione anticipata 2015 sarà riformata in primis nei requisiti di accesso, che verranno resi meno stringenti e più alla portata dei lavoratori, più flessibili insomma. Un'ideale quello della ricerca di una maggiore flessibilità in uscita che accomuna ormai da anni le dichiarazioni di politici e giuslavoristi senza apparenti risultati. In questo 2015 però il vento è cambiato.



La prima ipotesi al vaglio è quella di configurare una pensione anticipata 2015 a 62 anni di età più un minimo di 35 anni di contributi: la misura piace a tutti ma sconta evidenti problemi di natura economica, con gli stessi 4 miliardi di euro che sarebbero ricavati dalla manovra Boeri - il neo presidente INPS ha proposto un taglio sulle Pensioni d'oro da 3mila euro in su - che risulterebbero comunque insufficienti per finanziarla. L'istituzione di Quota 100 appare a questo punto maggiormente fattibile, vuoi per i minori costi vuoi per un range di scelta comunque più ampio messo a disposizione dei cittadini. Sarebbero proprio quest'ultimi infatti a decidere quando abbandonare l'impiego, facoltà che gli sarebbe concessa non appena la somma tra età anagrafica e età contributiva dia 100 come risultanza. Il ministro Poletti ha già fissato i tempi, con la manovra che inizierà subito dopo l'approvazione dei decreti attuativi del Jobs Act. E Voi che cosa pensate? Quale delle due ipotesi su esposte preferireste? Dateci un giudizio commentando il pezzo qui sotto! Se desiderate rimanere aggiornati sui prossimi sviluppi cliccate il tasto 'Segui' poco sopra il titolo del pezzo.