Prosegue a ritmo incessante il dibattito in tema di previdenza e riforma pensioni 2015: a tenere ancora banco sono le dichiarazioni rilasciate alla fine della scorsa settimana dal ministro del lavoro Giuliano Poletti, che tramite Facebook ha annunciato le prossime mosse del governo Renzi in tema di riassetto della previdenza. Il responsabile del Welfare ha parlato di problemi urgenti che andranno affrontati nell'immediato, con la deadline di intervento fissata a metà marzo, quando saranno stati approvati i decreti attuativi del Jobs Act. Le news su previdenza e riforma Pensioni 2015 aggiornate ad oggi 10 febbraio si focalizzano anche sulle ipotesi al vaglio dell'Esecutivo con le proposte formulate dal presidente della Commissione Lavoro Cesare Damiano a guadagnare sempre più consensi.

La formula studiata dall'ex ministro del lavoro porta a due possibili vie: Quota 100 da una parte e un'uscita fissata per tutte le categorie lavorative a 62 anni di età più un minimo di 35 anni di contributi dall'altra, misure finalmente strutturali perseguendo le quali l'Italia poserebbe un primo importante mattone nel processo di ricostituzione del tessuto previdenziale nazionale.

Riforma pensioni 2015, news oggi 10 febbraio: Poletti, Damiano e Renzi, si a Quota 100? - Lavori al via dopo il Jobs Act

Come accennato in apertura, le news su previdenza e riforma pensioni 2015 aggiornate ad oggi 10 febbraio si focalizzano in modo particolare sul combinato disposto delle dichiarazioni rilasciate dal ministro Poletti poco più di 48 ore fa: 'In questo momento stiamo pensando di affrontare il problema più urgente, che riguarda in particolare quelle persone che sono vicine al completamento del loro periodo per maturare i diritti alla pensione e che rischiano di non maturare la condizione di pensionamento' ha chiosato il Responsabile del Welfare del governo Renzi, che ha indirettamente fatto riferimento al dispositivo normativo dettato dalla Legge Fornero. Appare ormai chiaro come il processo di riforma partirà dalla stessa Legge Fornero che verrà smussata e ricalibrata per venire incontro alle esigenze di tutte quelle categorie lavorative che in seguito al provvedimento voluto dall'ex ministra del governo Monti hanno dovuto fare i conti con una condizione previdenziale del tutto sconvolta.



Se un'uscita fissata per tutte le categorie a 62 anni di età più 35 di contributi rimane ipotesi certo possibile ma di difficile attuazione per via degli alti costi che comporterebbe, è la configurazione di Quota 100 in questo momento a 'guadagnare terreno' in vista dell'iter procedurale che verrà: l'idea sarebbe quella di concedere ai lavoratori la possibilità di accedere al pensionamento costruendo un percorso in 'solitaria'. Maggiore libertà di scelta dunque e maggiore flessibilità, con il pensionamento che sarebbe possibile per tutti una volta raggiunta la Quota 100 nella somma tra età anagrafica e età contributiva. Il piano studiato da Damiano prevedrebbe poi l'inserimento di una serie di penalizzazioni proporzionali all'età giunti alla quale si decide di abbandonare l'impiego, ma la proposta dell'ex ministro e membro del PD prevede un range di penalizzazioni massime comunque fissato all'8%. Le news su riforma pensioni 2015 e previdenza aggiornate ad oggi 10 febbraio consentono in definitiva di poter affermare che il governo Renzi ha fatto dei passi in avanti, passi importanti ma non decisivi. Proprio il ruolo del premier sarà fondamentale nell'orientare l'iter di riforma, ma per comprendere quale sia la sua idea con esattezza urge attendere ancora. Seguiremo tutti gli sviluppi, se desiderate rimanere aggiornati vi invitiamo a cliccare il tasto 'Segui' in alto a destra.