Il problema esodati persiste ancora, nonostante l'approvazione delle sei misure di salvaguardia che hanno assicurato una tutela ai lavoratori che, a causa dell'introduzione della riforma Fornero, non sono riusciti ad usufruire del trattamento previdenziale. Il termine per la presentazione della domanda inerente all'ultime misura di salvaguardia, era fissato per il 5 gennaio e l'Istituto Nazionale di Previdenza Sociale, guidato dall'economista Tito Boeri, sta già inviato le prime certificazioni riguardanti la salvaguardia di circa 3.200 esodati rimasti privi di tutela.

Ma a quanto pare, le sei misure non bastano. Infatti, ancora 49 mila lavoratori rimasti senza un lavoro e privi di copertura previdenziale attendono interventi da parte del Governo, che non si dovrà limitare soltanto ai decreti attuativi del Jobs Act, ma dovrà pensare anche alla riforma della Legge Fornero che ha creato molti buchi al sistema previdenziale italiano, mettendo a rischio il futuro pensionistico di migliaia e migliaia di lavoratori. Servono misure urgenti sul tema Pensioni che potranno finalmente porre fine alle aspettative degli esodati, dei Quota 96, dei lavoratori usuranti e precoci e soprattutto dei giovani. Ad intervenire, in Commissione Lavoro, sono stati gli esponenti del Partito Democratico Anna Giacobbe, Antonella Incerti e Patrizia Maestri sempre più vicine all'idea di una settima salvaguardia per tutelare i 49 mila esodati rimasti esclusi dagli altri provvedimenti.

"E' necessario riaprire un cantiere sulla previdenza, rimettere mano alla manovra Fornero per rendere flessibile l'uscita", hanno affermato. Secondo le deputate del Pd, infatti, bisogna concentrarsi sulle misure che potrebbero modificare definitivamente la Legge Fornero per permettere una maggiore flessibilità in uscita a molti lavoratori, con una conseguente introduzione nel mondo del lavoro dei più giovani visto che per il momento, il ricambio generazionale è rimasto fermo al palo.

Stando a quanto riportato su "Pensioni Oggi", un'eventuale procedura di salvaguardia potrebbe essere estesa ai lavoratori in mobilità di aziende fallite. Intanto, le proposte di legge del Pd sono già sui tavoli del Governo, in attesa di risposte concrete.