Si surriscalda sempre di più il confronto politico, sindacale ed economico in materia di riforma pensioni 2015. Mentre si attende il decreto presidenziale del nuovo Capo dello Stato Sergio Mattarella per l'insediamento del neo presidente dell'Inps Tito Boeri, la Federmanager critica la ricetta proposta dall'economista bocconiano - in particolare sui tagli alle Pensioni d'oro - per riequilibrare il sistema pensionistico. Essa mira a introdurre nuovi elementi di equità e giustizia sociale dopo i "disastri" provocati dalla legge Fornero, che da una parte ha introdotto penalità sulla pensione anticipata e ha gravemente penalizzato centinaia di migliaia di lavoratori come i cosiddetti esodati e gli insegnanti della Quota 96 scuola che ancora aspettano la pensione illusi dalle promesse del presidente del Consiglio Matteo Renzi e dal ministro della Pubblica amministrazione e Semplificazione Marianna Madia, e dall'altra parte ha consentito ha chi ha potuto lavorare di più - come alti burocrati di Stato, docenti universitari, primari - di cumulare pensioni calcolate sia col sistema retributivo che contributivo ottenendo una ingente pensione d'oro.



Riforma pensioni 2015, Federmanager su pensioni d'oro e proposte Boeri

"La ricetta proposta è infarcita di ideologie ed è discriminatoria, altro che equità possibile", ha dichiarato in un comunicato stampa il presidente di Federmanager, Giorgio Ambrogioni, commentando le dichiarazioni del neo presidente dell'Inps Tito Boeri che per finanziare la staffetta generazionale - pensione anticipata a partire da 62 anni e nuovo lavoro ai giovani - ha parlato nei giorni scorsi in un'intervista a Presadiretta su Rai 3 di "un contributo del 20, 30%" sulle pensioni di "oltre 3.000 euro al mese" per risparmiare "4 miliardi ogni anno". "Ormai - ha proseguito il presidente di Federmanager - sembra diventata una ossessione quella di punire i cosiddetti pensionati d'oro".

Sotto accusa il sistema di calcolo retributivo che a molti ha portato dei vantaggi a svantaggio di altri. "Visto che si parla di equità - ha aggiunto - vogliamo soltanto ricordare che su circa 16,6 milioni di pensioni, come dovrebbe ben sapere Boeri, oltre 7 milioni - ha sottolineato il rappresentante dei manager italiani sollecitando interventi - hanno pensioni integrate o con maggiorazioni sociali e un altro milione sono pensioni sociali o di guerra.

E' facile immaginare - secondo Federmanager - che si annidino praterie di lavoro in nero e di evasione".

Riforma pensioni 2015, Confassociazioni su partite Iva e gestione separata Inps

Su riforma delle pensioni e fisco interviene anche la Confassociazioni: "C'è un grande mondo, quello del lavoro autonomo, in questo momento - ha detto Angelo Deiana, presidente di Confassociazioni, ospite oggi di Agorà su Rai 3 - fortemente sottorappresentato e marginalizzato nelle scelte del Governo.

I giovani professionisti, un popolo che conta quattro milioni di partite Iva, sono le formiche dello Stato". Nell'ultima Legge di Stabilità, "la tassazione è stata aumentata del 300%. Noi siamo il bancomat dello Stato se si considera che il popolo delle Partite Iva con i 100 miliardi di euro di patrimonio della gestione separata Inps supporta e alimenta le gestioni in perdita e, quindi, le pensioni di tutti gli altri lavoratori, artigiani, commercianti, lavoratori dipendenti e statali. Con queste scelte sbagliate - ha scritto Deiana in una lettera al premier - 300.000 giovani professionisti rischiano di uscire dal mercato del lavoro".