Prosegue ininterrotto e su più fronti il dibattito intorno al tema pensione anticipata e flessibilità, molti lavoratori e futuri pensionandi si interrogano sulle sorti della Quota 100: la pensione voluta da Damiano e dai sindacati é una proposta attualmente in standby o è ormai tramontata? Il dubbio è più che legittimo, il Governo Renzi continua a tacere sulle modalità in cui intende mettere mano al sistema pensionistico italiano e i lavoratori, sempre più esausti per l'attesa, iniziano a chiedersi se davvero ci sia almeno l'intenzione di riformare la famigerata Legge Fornero.

Poco importerebbe a questo punto la misura scelta: Pensioni quota 100, 97, 99 o pensione a 41 anni di contributi, o ancora contributivo per tutti o prestito Inps, l'importante, stando al parere della maggioranza dei lavoratori che commentano i nostri articoli, sarebbe intervenire al più presto per concedere maggiore flessibilità in uscita.

Quota 100 pensioni: proposta tramontata o Damiano ci crede ancora?

Stando alle ultime dichiarazioni rilasciate da Damiano, nel corso di un'intervista concessa al Garantista, l'ex ministro ha parlato della necessità di introdurre nuove forme di flessibilità. Gli obiettivi primari sarebbero garantire ai lavoratori di poter scegliere se e quando accedere alla pensione e permettere quel sano turnover generazionale che garantirebbe l'ingresso di nuove leve nel mercato del lavoro.

Ma purtroppo, un po' a sorpresa, non ha assolutamente menzionato la Quota 100 che aveva ottenuto accordo pieno anche da parte dei pensionandi e dei sindacati favorevoli al ritorno al sistema delle Quote senza penalizzazioni.

Quota 97 pensioni: limiti oggettivi che convincono poco sindacati e forze politiche

In standby sembrerebbe al momento anche la proposta Quota 97 che permetterebbe ai lavoratori di accedere all'assegno pensionistico una volta maturati 35 anni di contributi e 62 anni d'età, ma a costo di decurtazioni anche dell'8% sull'assegno finale.

Su questo punto nascono alcune opposizioni: Fedriga (Ln) proporrà con un ddl complementare a quello di Damino quota 99 o 100 senza penalizzazioni, anche i sindacati concordano su questo aspetto, poiché reputano ingiusto che i lavoratori, pur avendo versato i contributi per una vita, debbano ancora subire decurtazioni sulla pensione.

Inoltre, la quota 97 come ha sottolineato la Gnecchi non tiene conto della speranza di vita e dell'aumento dell'età pensionabile che scatterà già dal 2016.  Dal 1/1/2016 serviranno 4 mesi in più per maturare i requisiti pensionistici attualmente richiesti, rischiando così di vanificare completamente l'idea della pensione a partire dai 62 insita nella Quota 97. Se a questo quadro già complesso e articolato si aggiungono le solite problematiche di natura finanziaria, sempre più si teme, trattandosi di misure onerose da attuare, specie la Quota 100, che si vada verso il tramonto delle due proposte. Sarà davvero questo l'epilogo dei lunghi mesi di dibattimento intorno al tema pensione anticipata e flessibilità?