L'Associazione 'Studi Centro' ci è andata giù pesante con i termini usati per descrivere i docenti della Scuola impegnati nella protesta contro il DDL. Il termine 'criminali' attribuito a chi esercita un diritto garantito dalla Costituzione (allo sciopero) ha fatto il giro del web e non è affatto piaciuto. Ieri, attraverso un comunicato stampa, Unicobas ha annunciato la querela contro l'associazione. Il sindacato ha ribadito il fatto che il diritto di sciopero è regolamentato da una legge statale e che la motivazione è più che mai nobile: la tutela della libertà d'insegnamento.

Scuola: si sciopera per la libertà

I docenti scioperano contro una riforma che dal loro punto di vista distruggerà la scuola pubblica. La figura del preside definita dal DDL di Renzi è quella di 'padrone assoluto,' destinato a dominare la propria scuola a dispetto di ogni graduatoria e logica concorsuale. Unicobas definisce questa idea un progetto che piegherà la 'libertà di apprendimento, l'indipendenza, la serietà, la mission ed il pluralismo della scuola di tutti a logiche personali e di tendenza'.  La scuola pubblica diventerà come quella privata. Per quale motivo chi non vuole che questo accada e lo manifesta con il diritto allo sciopero, deve essere definito criminale?

Unicobas querela: basta alle diffamazioni

Nel suo comunicato stampa di ieri, il sindacato Unicobas avverte di aver dato mandato ai propri legali di verificare le fonti e i responsabili delle dichiarazioni diffamatorie contro coloro che erano impegnati nello sciopero degli scrutini, e poi di sporgere formale querela contro di loro. Questo non solo per tutelare l'immagine e la storia del sindacato, ma anche dei suoi iscritti. Sono stati ricordati anche i precedenti dei mesi scorsi, quando gli insegnanti sono stati definiti 'squadristi' e 'fannulloni'. Non è accettabile che la categoria venga ancora diffamata, con l'obiettivo di mettere in cattiva luce chi non è d'accordo con le decisioni del Governo. Oltretutto, considerato che la prima commissione al Senato ha giudicato il DDL incostituzionale, è inopportuno attaccare quanti cercano di non farlo diventare legge. Unicobas ha invitato gli altri sindacati e gli insegnanti offesi a unirsi alla querela, attraverso una segnalazione tramite e-mail (unicobas.rm@tiscali.it). Quanti di voi quereleranno?