Il blocco dei contratti dei lavoratori statali perpetrato per sei anni in luogo dei dodici mesi inizialmente comunicati è stato giudicato incostituzionale ma non retroattivo: questa la decisione assunta nella giornata di ieri dalla Consulta che ha dunque parzialmente accolto il ricorso presentato dal sindacato Confsal-Unsae. La non retroattività non è cosa da poco, dato che in quel caso lo Stato sarebbe stato chiamato a sanare ben 34 miliardi di euro. Una mina che rischiava di far implodere il sistema da dentro anche e soprattutto considerata la sentenza sulla rivalutazione degli assegni previdenziali che è costata qualcosa come 16 miliardi di euro (anche se come noto lo Stato ne renderà solo 2). Una condanna con efficacia retroattiva avrebbe pregiudicato molte delle future riforme che l'Italia sta studiando, in primis quella previdenziale, che almeno da questo punto di vista può dirsi salva. Le ultime news su riforma pensioni e prepensionamento aggiornate ad oggi 25 giugno si rifanno dunque alla sentenza della Corte ma anche alla ripresa del dibattito in Commissione Lavoro dove ieri alle 14,15 sono state esaminate 'le disposizioni per consentire la libertà di scelta nell'accesso al trattamento pensionistico' con annesso dibattito sul DDL 857 targato Damiano. Sempre ieri alla Camera è iniziato anche l'iter di conversione in legge del decreto sui rimborsi, con la CGIL ad aver organizzato un presidio in piazza del Pantheon a Roma in concomitanza col dibattito.

Novità riforma pensioni e prepensionamento oggi 25-06: blocco contratti PA illegittimo ma non retroattivo, si discute sul DDL Damiano

'Il governo non ha più alcun alibi, l'alta corte si è espressa giudicando illegittimo il protrarsi del blocco della contrattazione. Per questo vogliamo che il governo avvii subito il confronto per arrivare presto al rinnovo dei contratti nella PA' hanno tuonato in coro i segretari generali di Fp-Cgil Cisl-Fp Uil-Fpl e Uil-Pa, Rossana Dettori, Giovanni Faverin, Giovanni Torluccio e Nicola Turco a margine della sentenza emessa dalla Consulta. Blocco dei contratti nella PA illegittimo dunque ma non retroattivo, con la conseguenza che il buco di 34 miliardi di euro paventato dall'Avvocatura generale dello Stato è stato evitato. Ricordiamo che il blocco dei rinnovi dei contratti andava avanti ormai dal 2009, un giochino utilizzato dai vari governi per risanare i conti pubblici che la Consulta ha però dichiarato illegittimo. Certo si tratta di una decisione che fa riflettere: un mese fa la sentenza sulla norma della Legge Fornero, ieri quella sul blocco dei contratti della PA, vien da pensare che gli italiani stanno subendo ormai da anni un carico di pressioni e vessazioni che pochi eguali hanno nel resto d'Europa. I conti pubblici, almeno stavolta, sono comunque salvi ed anche l'iter di riassetto della previdenza è stato salvaguardato. Le ultime news su riforma pensioni 2015 e prepensionamento relative ad oggi 25 giugno si rifanno proprio alla sentenza della Consulta ma abbracciano anche altri due eventi: l'avvio del percorso di conversione in legge del decreto legge numero 65 (quello sui rimborsi) e la ripresa del dibattito in Commissione Lavoro.



Mentre a Montecitorio si discuteva del decreto sui rimborsi, in Commissione venivano infatti esaminati una serie di provvedimenti e proposte (esame DDL 857 Damiano, 115 Gebhard, 388 Murer, 530 Gnecchi, 728 Gnecchi, 1503 Di Salvo, 1879 Cinelli, 1881 Gnecchi, 2046 Fedriga, 2430 Fauttilli, 2605 Sberna, 2918 Melilla, 2945 Damiano, 2955 Prataviera) con l'intento di trovare una sintesi delle varie ipotesi per arrivare ad un unico grande programma. Negli stessi istanti, per le strade di Roma si assisteva al presidio dei sindacati Spi Cgil, Fnp Cisl e Uilp Uil. Fra le richieste il riconoscimento del diritto a una rivalutazione delle Pensioni adeguata, la riduzione della pressione fiscale sulle pensioni e la ricezione di finanziamenti più consistenti.