Il decreto Renzi sulle Pensioni modifica in negativo la rivalutazione dei contributi: la denuncia, tutt'altro che velata, viene dal collega Franco Mostacci de Il Fatto Quotidiano che ha analizzato le pieghe di un provvedimento che il duo Renzi-Padoan vorrebbero far passare come salvifico ed equo per gli italiani. Purtroppo però la realtà è diversa. Le ultime news su pensioni e Legge Fornero aggiornate ad oggi 23-06 si rifanno dunque al decreto sui rimborsi e mettono in luce una situazione per certi versi paradossale: come risaputo, il montante contributivo di ogni lavoratore viene capitalizzato, cioè adeguato nel corso del tempo. Il tasso di capitalizzazione è dato dalla variazione del Pil nominale secondo un parametro che viene calcolato dall'Istat, vien da se dunque come la scarsa crescita della nostra economia abbia condotto questo valore a ridursi drasticamente negli anni. Il dato del 2009, quando il PIL nominale diminuì del 3%, ha inciso in negativo sugli anni venire, ecco che nel 2014 il tasso di capitalizzazione sarebbe dovuto essere inferiore ad 1. La Legge però parla di anno 'da rivalutare', da qui una disposizione dell'INPS tradotta in atti concreti da Renzi e Padoan che col famigerato decreto sui rimborsi sono intervenuti per modificare la Legge Dini. Con i risultati che andremo a breve ad illustrare. Prima di entrare nei dettagli appare infatti opportuno segnalare l'ennesimo tentativo di abolire la Legge Fornero, un intendimento espresso da Di Maio del M5S che ha etichettato come criminali tutti coloro i quali voteranno contro.
Ad ostacolare i due sul fronte riforma della previdenza è il giovane pentastellato Di Maio, il quale ha annunciato la volontà di lavorare in vista dell'abolizione della Legge Fornero: 'Chi non vota l'abolizione della Fornero commette un crimine. Io dico di concentrarci sui fatti. Lasciamo perdere le percentuali e le previsioni, se lavoreremo bene i cittadini italiani ci seguiranno e ci premieranno. Utilizzeremo l'occasione del decreto legge sulle pensioni alla Camera dei Deputati per restituire un po' di equità ai cittadini italiani' ha proseguito Di Maio firmando la propria personale dichiarazione di guerra a Renzi. Un atto che il Premier non deve sottovalutare dato il tenore degli ultimi sondaggi politici che danno il M5S in forte recupero e lontano appena 7 punti dal PD. Lo stesso PD che alle Europee aveva più che doppiato la formazione di Grillo. Qualcosa insomma sta cambiando.
Aggiornamenti, novità e ultime news pensioni e Legge Fornero oggi 23 giugno: il bluff di Renzi e Padoan e la mossa del M5S
Il decreto di Renzi e Padoan, si diceva, ha dunque modificato la Legge Dini tramite l'introduzione della previsione in base alla quale il coefficiente di rivalutazione del montante contributivo non può essere inferiore ad uno. Eppure qualcosa non torna, dato che lo stesso decreto ha si portato ad 1 il montante contributivo del 2014 (prima, come già detto, era inferiore) ma ha anche abbassato quello del 2015 che era superiore a tale soglia. Tradotto? Il lavoratore di turno perderà parte del proprio montante dato che il governo non ha agito solo su quello negativo ma anche su quello dell'anno dopo abbassandolo. In buona sostanza, i montanti contributivi di tutti coloro che non stanno andando in pensione adesso non risulteranno adeguatamente rivalutati, un giochino di gran classe orchestrato dal governo per incamerare risorse nelle pieghe di un provvedimento che doveva invece portare a destinare soldi, per una volta, nelle tasche degli italiani. E invece il flusso d'uscita è stato ancora una volta invertito: si va dalle tasche degli italiani a quelle del governo. Le ultime news su pensioni e Legge Fornero aggiornate ad oggi 23 giugno si concentrano dunque sul bluff mascherato da frode studiato ad arte da Renzi e Padoan, che adesso devono però guardarsi dall'attacco del M5S.Ad ostacolare i due sul fronte riforma della previdenza è il giovane pentastellato Di Maio, il quale ha annunciato la volontà di lavorare in vista dell'abolizione della Legge Fornero: 'Chi non vota l'abolizione della Fornero commette un crimine. Io dico di concentrarci sui fatti. Lasciamo perdere le percentuali e le previsioni, se lavoreremo bene i cittadini italiani ci seguiranno e ci premieranno. Utilizzeremo l'occasione del decreto legge sulle pensioni alla Camera dei Deputati per restituire un po' di equità ai cittadini italiani' ha proseguito Di Maio firmando la propria personale dichiarazione di guerra a Renzi. Un atto che il Premier non deve sottovalutare dato il tenore degli ultimi sondaggi politici che danno il M5S in forte recupero e lontano appena 7 punti dal PD. Lo stesso PD che alle Europee aveva più che doppiato la formazione di Grillo. Qualcosa insomma sta cambiando.
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