Il segretario del sindacato Cisl, Annamaria Furlan, in una nota riportata sul sito "pensionioggi.it", dichiara che "l'attesa ormai dura da tanti mesi. Sono state molte le proposte presentate in Parlamento sulla flessibilità in uscita. Alcune di queste sono condivisibili, altre meno, come quella del ricalcolo contributivo degli assegni pensionistici. A questo punto, bisogna prendere delle decisioni attraverso un tavolo di confronto con il ministro del Lavoro, Giuliano Poletti".
Il sindacato chiede di applicare il sistema denominato Quota 100
Il sindacato chiede, in particolare, di valutare la possibilità di applicare il sistema cosiddetto Quota 100, presentato qualche mese fa dal presidente della Commissione Lavoro alla Camera, Cesare Damiano.
A questo sistema si vorrebbe applicare anche l'uscita flessibile per i lavoratori precoci, con il sistema Quota 41, in base alla contribuzione versata, indipendentemente dall'età anagrafica. Il problema fondamentale rimane, però, la questione economica. Infatti, il governo Renzi avrebbe intenzione di stanziare non più di due miliardi di euro per la previdenza. Le ultime notizie ci dicono che, con ogni probabilità, questi soldi saranno dati per garantire l'assegno universale per gli over 55, in condizioni di disagio economico.
Al momento, l'ipotesi che potrebbe essere attuata è quella del ricalcolo contributivo
Al momento, l'ipotesi più accreditata è quella che vorrebbe l'applicazione del ricalcolo contributivo per tutti gli assegni pensionistici, ipotesi formulata dal presidente Inps,Tito Boeri.
Questo sarebbe il modo migliore per pesare poco o niente sulle esigue casse dello Stato. Le proposte formulate da Damiano, invece, secondo i calcoli effettuati dai tecnici Inps, avrebbero un impatto economico di 10,6 miliardi, per l'applicazione del sistema Quota 100, e circa 8 miliardi per l'uscita anticipata a Quota 97 con penalizzazioni.
Vedremo nei prossimi mesi come il governo Renzi affronterà la situazione sulla riforma del sistema pensionistico italiano.