La commissione Lavoro e Previdenza sociale di Palazzo Madama oggi ha espresso il "parere favorevole" alla nota di aggiornamento del Def 2015. Dando oggi (1 ottobre) il via libera agli aggiornamenti del Documento di economia e finanza, la commissione parlamentare presieduta dal senatore Maurizio Sacconi, di Area popolare (Ncd-Udc), invita il Governo Renzi a valutare con attenzione due questioni, tra cui la riforma Pensioni. In particolare, viene chiesto all'esecutivo di "considerare l'opportunità" di introdurre nuovi meccanismi più flessibili per l'uscita dal lavoro e l'accesso alla pensione anticipata "sulla base - viene spiegato - di definiti requisiti anagrafici e contributivi".

Def, commissione Lavoro Senato, serve più flessibilità sulle pensioni

Quindi, ancora una volta, viene messa nero su bianco nel Def la necessità di intervenire in qualche maniera per eliminare, o almeno alleviare, la rigidità della legge Monti-Fornero. L'altra questione su cui pone l'attenzione la commissione Lavoro del Senato è quella delle tasse sul lavoro, e in particolare viene chiesta "una più sensibile detassazione e decontribuzione - si legge nel parere al Def - del salario di produttività". Proposte che sono state condivise ampiamente da tutte le forze di maggioranza. "E' significativa - ha detto il presidente della commissione Lavoro di Palazzo Madama - la convergenza della maggioranza sulla flessibilità previdenziale, sulla detassazione del salario variabile e quali siano priorità di aggiustamento - ha aggiunto Maurizio Sacconi - delle politiche sociali e del lavoro".

Pensioni, Camusso: cambiare Fornero per aiutare giovani nel lavoro

Intanto, i sindacati Cgil, Cisl e Uil sono pronti alla mobilitazione unitaria in tutte le regioni d'Italia dal 5 al 15 ottobre, giorno in cui arriverà in consiglio dei ministri la manovra finanziaria del Governo Renzi che dovrà poi passare all'esame del Parlamento.

Le organizzazioni sindacali con i lavoratori organizzeranno manifestazioni e sit-in davanti alle prefetture delle principali città italiane. "Non ci può essere legge di stabilità - ha dichiarato oggi all'Ansa il segretario generale della Cgil - che non cambi la legge Fornero. Perché se non si sblocca - ha aggiunto a margine del congresso della Confederazione europea dei sindacati - l'occupazione dei giovani possiamo scordarcela".