Anche per la Confindustria guidata dal presidente Giorgio Squinzi sarebbe necessario inserire nuovi criteri di flessibilità per consentire ai lavoratori di terminare in anticipo l'attività lavorativa per ritirarsi in pensione qualche anno prima rispetto ai requisiti anagrafici attualmente previsti dalla riforma Pensioni Fornero che superano di qualche mese i 66 anni. L'età pensionabile molto alta è certo un elemento che gioca "controcorrente" per il rilancio dell'occupazione giovanile, anche se in generale l'occupazione mostra segnali positivi per il terzo mese consecutivo.
Per il presidente del Consiglio Matteo Renzi sono questi i primi effetti del Jobs Act che ha rimodellato il mercato del lavoro e delle riforme realizzate dal suo governo, impegnato adesso, anche nel dossier sulle pensioni da incardinare nella Legge di Stabilità 2016.
Pensioni, Confindustria: aumento età pensionabile rema controcorrente
"Sarebbe importante - Giulio De Capraris, vice direttore lavoro e welfare di Confindustria - poter introdurre nel sistema degli elementi di flessibilità, almeno per quanto riguarda il momento del pensionamento cercando però - ha aggiunto nel corso dell'audizione in commissione Lavoro a Montecitorio - di non mettere a rischio le varie cose positive della riforma".
In una fase economica come quella attuale che prevede l'uscita dal lavoro dopo i 66 anni "non può che remare controcorrente", ha detto l'esponente di Confindustria sottolineando però di comprendere le "le resistenze del governo" sul versante delle finanze pubbliche da tutelare. Nel 2011, quando l'Italia era sull'orlo del baratro a rischio default, la manovra Monti/Fornero evitò che l'Italia si trovasse nella stessa situazione in cui si ritrova oggi la Grecia che non a caso per ripagare i debiti sta partendo dalla riforme e dal taglio della spesa pubblica a partire dalle pensioni e dunque innalzando drasticamente l'età pensionabile.
Previdenza e lavoro, Damiano: rigidità in uscita fa male anche imprese
La riforma Monti-Fornero "ha fatto del bene al Paese", secondo l'analisi degli industriali, in quanto "ha stabilizzato in prospettiva la spesa" per il sistema pensionistico, ma ora necessita dei cambiamenti per consentire ai sessantenni di andare prima in pensione e ai giovani disoccupati di poter trovare nuove opportunità di lavoro.
Perché è sempre più "evidente che in un contesto di crollo della produzione e andamento negativo della disoccupazione - ha sottolineato vice direttore lavoro e welfare di Confindustria in audizione alla Camera - aumentare l'età pensionabile è una cosa che significa remare controcorrente". Per questo "sarebbe importante - ha concluso Giulio De Capraris - poter introdurre nel sistema degli elementi di flessibilità". "L'incontro con Confindustria e Ania - ha commentato il presidente della commissione Lavoro a margine delle audizioni - ha avuto un andamento positivo perché anche queste associazioni delle imprese - ha sottolineato Cesare Damiano - hanno confermato l'importanza di adottare qualche forma di flessibilità nel sistema pensionistico".