Viviamo in un'epoca in cui è divenuto difficile mantenere il rispetto nei confronti dell'autorità. I docenti sono spesso il bersaglio preferito degli studenti e dei genitori che li accusano di essere scarsamente professionali. In troppe circostanze si è preferito calare il silenzio su vicende di aggressioni e bullismo, evitando querele e denunce come invece sarebbe stato opportuno. E' di pochi giorni fa una notizia che ha visto protagonista unaprofessoressa che era stata aggredita dai genitori in una scuola elementare di Torino perché giudicata colpevole di aver fatto piangere i bambini con la sua severità.

Stavolta è andata molto diversamente ad un gruppo di studenti di un Istituto Superiore della Valdichiana che sono stati denunciati per aver offeso il proprio insegnante.

Il fatto di cronaca

Dalla Toscana arriva un episodio in netto contrasto con quanto accaduto giorni fa in una Scuola elementare. E' accaduto ad Arezzo dove un docente di ingegneria ha sporto denuncia contro i suoi studenti. Il docente in questione è un ingegnere di 36 anni che insegna in un liceo aretino. L'uomo è stato fatto oggetto di pesanti offese a sfondo sessuale in due circostanze diverse. Nel primo caso l'episodio si è svolto in classe, mentre il secondo è stato 'postato' su Facebook. Ed è stato proprio questo l'errore fatale che ha indotto l'insegnante a reagire con fermezza.

A questo punto decideva di non tacere gli episodi, raccogliendo il materiale incriminato in una pen drive che ha poi consegnato agli inquirenti per formalizzare la denuncia.

A mali estremi

Quando un docente denuncia il suo rapporto difficile con il preside della sua scuola, spesso dietro c'è un episodio del genere. Sospensioni e voti bassi in condotta non bastano più quando si arriva a far passare per pornostar una professoressa come avvenuto in un liceo artistico di Padova.

E' ormai da tempo che gli insegnanti reclamano contro questi atti gravemente lesivi della propria dignità uscendo dall'omertà e dal timore di possibili ritorsioni. Questa è una vera e propria gogna mediatica che va fermata una volta per tutte recuperando un rispetto per la propria professione che un semplice sette in condotta non può garantire. Il rispetto dell'autorità viene prima di tutto ed è per questo che l'insegnante di Arezzo ha scelto di denunciare i suoi studenti.