La situazione dei laureati in SFPvo. (vecchio ordinamento) viene paragonata alla condizione in cui vennero a trovarsi i protagonisti di un celebre film passato nelle sale cinematografiche italiane di qualche anno fa: Trappola di Cristallo. A parole furono promesse con la legge 107 delle chiamate in ruolo sulla base delle rinunce eventuali degli aventi originariamente diritto. Poi, misteriosamente il decreto scomparve e dal 2007, anno della chiusura delle Gae, la diaspora dei laureati in SFPvo. ebbe inizio e tutt'oggi perdura senza che si intraveda una soluzione definitiva.

A LDR Radio Giuseppe Tricoci così descrive la condizione attuale degli sfortunati colleghi preoccupati di evitare il cumulo di contratti a terminecontenuto nel comma 131 della L. 107.

Inspiegabile discriminazione

Si è venuta a creare una disparità di trattamento nei confronti di colleghi che hanno usufruito di alcune finestre aperte per la immissione nelle Gae così come disposto dalla legge 137/2008 all'articolo numero 5bis. che ebbe stesura definitiva col milleproroghe del 2012 tramite legge 14/2012. Gioverà ricordare, per favorire la comprensione del problema, come tale estromissione che scaturì dalla loro dimenticanza va a violare i principi fondamentali della Carta Costituzionalecontenuti agli artt.

3 e 97. Durante la trasmissione che andrà in onda in replica domenica sera verrà trasmesso il contributo di Giuseppe Tricoci, laddove va detto che chi volesse ascoltare il testo integrale lo troverebbe disponibile sul sito di Azione Scuola.

Prospettive future

Eppure qualcosa si muove sul fronte giudiziario anche per i laureati post 2011, cioè quelli soggetti al nuovo ordinamento che toglieva il valore concorsuale contenuto nella vecchia legge 53/2003.

Il Tar ha infatti chiesto al Miur, dietro un ricorso promosso da Anief, le motivazioni della esclusione anche di questa categoria di docenti. La sentenza di merito è attesa per il 5 dicembre 2016; un accoglimento di cautelare suonerebbe come un'altra beffa insopportabile per i cosiddetti SFPvo. e del resto, non può bastare nemmeno il recente decreto scuola passato in Senato che consente il diritto all'immissione in ruoloper ben 1700 maestri della scuola primaria e dell'infanzia appartenenti alle graduatorie del 2012. Ricordiamo infatti che in Gae giacciono complessivamente ancora ben 9000 laureati, tutti stimati sul fabbisogno nazionale.