Nella mattina di oggi vi abbiamo riportato in rubrica le ultime dichiarazioni dell'On. Damiano in merito al delicato tema dell'opzione donna ed alla necessità di arrivare ad una conclusione sull'esito del monitoraggio. Nel primo pomeriggio non si è fatta attendere anche la nuova presa di posizionedi Orietta Armiliato, che ha fatto il punto della situazione invitando le donne a farsi sentire per far valere il proprio diritto alla quiescenza. Nel proprio commento, laco-fondatrice del Comitato richiama infatti alla piazza e prospetta una nuova mobilitazione delle lavoratrici: "ragazze, il rossetto lo abbiamo, il fischietto anche, la maglietta pure, ci aggiungiamo la nostra testa affinché nessuno pensi che questa non funzioni a dovere o che funzioni meno bene della Tua, caro Signor Governo".

D'altra parte, siamo ormai giunti nella parte conclusiva dell'anno e la questione delle lavoratrici ultimo trimestre resta ancora in attesa di un riscontro, nonostante il contatore fosse stato avviato proprio al fine di garantire l'impiego dei risparmi in favore delle donne. Pesa in particolare la situazione delle lavoratrici appartenenti all'ultimo trimestre 57/58, che attendono di sapere quale sarà il proprio destino.

Pensioni anticipate e uscita con OD: donne stanche di lottare

Proprio in riferimento alla situazione, Armiliato ha sottolineato quanto è stato gravoso l'impegno passato perfar valere il proprio diritto alla quiescenza. "Le donne sono stanche di lottare contro uno Stato che disattende leproprie leggi" ha rimarcato la rappresentante delle lavoratrici, sottolineandoche "a noi è stato insegnato che la legge è legge ed il diritto/dovere di tutti è rispettarla...

ed in primis lo devono fare le istituzioni: il buon esempio deve partire da lí senza se e senza ma". Difatti, dal Comitato Opzione Donna ricordano che il testo della norma, dopo un lungo confronto, è stato redatto dal Governo e dalla Ragioneria sulla base di una intenzione precisa e condivisa: prolungare, con i risparmi, la sperimentazione di Opzione Donna".

Negazione delle premesse su opzione donna sarebbe un vero e proprio inganno

Stante la situazione appena descritta, per le lavoratrici un eventuale presa di posizione che andasse a rinnegare l'accordo già raggiunto sarebbe visto come "un vero e proprio inganno", mentre "le donne non vogliono essere ingannate ancora, un'altra volta e sulla stessa questione".

Anche perché le lavoratrici sottolineano l'esperienza pregressa a cui sono state costrette e sulla quale non vorrebbero ripercorrere i prossimi passi, essendo state obbligatea "penose agonie, diffide, class action, ricorsi ed avvocati". Nonostante ciò, dal Comitato OD fanno sapere di essere pronte "ad azioni legali, manifestazioni di piazza e mediatiche: siamo pronte a lottare con tutti i mezzi a nostra disposizione affinché a NESSUNO venga l'idea di ingannarci, ancora!" ha concluso Orietta Armiliato, parlando a voce delle donne che rappresenta.

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