C'è pure il capitolo relativo all'adeguamento delle Pensioni rispetto al costo della vita nella riforma in atto da parte del Governo Renzi. La bozza del Bilancio 2016, infatti, nell'intesa firmata con i sindacati, contiene il superamento della riforma Fornero per la rivalutazione delle pensioni: a partire dal 2019 si tornerà ai meccanismi vigenti prima della legge dell'ex ministro del Governo Monti. Ma solo tra tre anni: fino a quel momento, infatti, gli indici di adeguamento delle pensioni all'inflazione risulteranno più bassi. La differenza è, comunque, di pochi euro, nell'ordine di circa 15 mensili su pensioni di 1.600 euro.
Rivalutazione pensioni 2016: il sistema attuale fino al 2019
La riforma Fornero del 2011 aveva peggiorato i criteri di correlazione tra il costo della vita e l'ammontare delle pensioni. Infatti, ad oggi, l'adeguamento del 100 per cento delle pensioni agli indici di inflazione è previsto solo per le pensioni che siano di importo fino a tre volte il minimo fissato dall'Inps e, cioè, per gli assegni fino a 1.486,29 euro. Per gli assegni dello scaglione superiore, fino a 1.981,72 euro, cioè da tre a quattro volte il minimo, la pensione viene adeguata al 95 per cento rispetto al costo della vita e la percentuale scende progressivamente fino al 45 per cento prevista per le pensioni dai 2.972,50 euro, corrispondenti ad oltre sei volte il minimo.
L'accordo Governo Renzi-sindacati, non senza le resistenze dell'Esecutivo, riformeràil sistema di scaglioni di importo modellandolo sulla normativa previgente la riformaFornero, così come già previsto dalla legge 388 del 2000.
Pensioni, la rivalutazione dal 2019: ecco i nuovi scaglioni
Nel dettaglio, la rivalutazione delle pensioni che entrerà in vigore dal 2019, sarà imperniata sul seguente meccanismo:
- pensioni fino a 3 volte il minimo, cioè fino a 1,486,29 euro, verranno rivalutate al 100 per cento (invariato);
- pensioni da tre a quattro volte il minimo, cioè dal limite precedente fino a 1.971,72 euro, saranno rivalutate al 90 per cento (oggi al 95%);
- pensioni da quattro a cinque volte il minimo, cioè dal limite precedente fino a 2.477,15 euro avranno la rivalutazione del 90 per cento (oggi al 75%);
- pensioni da cinque a sei volte il minimo, cioè dal limite precedente fino a 2.972,58 euro, avranno la rivalutazione del 75 per cento (oggi 50%).