E' innegabile come la riforma Buona Scuola sia da considerarsi come uno dei più grandi flop della storia della scuola pubblica italiana (se non il più grande in assoluto...), soprattutto per essere riuscita a scontentare le diverse categorie di docenti, dando luogo ad ingiustizie e a discriminazioni.

Vi abbiamo riferito, nei giorni scorsi, dei contrasti tra i docenti iscritti nelle graduatorie ad esaurimento e gli insegnanti neoassunti con il piano straordinario della legge 107. A questo proposito, segnaliamo la lettera inviata da Marina Marinelli del Coordinamento Nazionale Docenti GaE al sito specializzato Orizzonte Scuola, all'interno della quale vengono fatte alcune precisazioni.

Ultime news scuola, 14 gennaio 2017: docenti GaE 'Tutti dovevano astenersi dal presentare domanda'

Innanzitutto, viene sottolineato come tutti i docenti avrebbero dovuto contrastare la riforma, astenendosi dal presentare la domanda di assunzione nell'estate 2015, anche perchè questa era volontaria/facoltativa. I motivi per i quali era opportuno non fare domanda risiedono nel fatto che il piano prevedeva l'assunzione in sedi lontane dai propri luoghi di residenza; oltre a ciò, bisognava tenere conto del vincolo triennale di permanenza.

I 'deportati' hanno ricevuto dal governo continue agevolazioni

I 'presunti deportati' (così vengono definiti i colleghi neoassunti) lo sapevano bene. I più, però, non sono a conoscenza delle diverse agevolazioni che i neoammessi in ruolo hanno ricevuto dal governo come la possibilità, per chi aveva in corso una supplenza, di ritardare di un anno la partenza.

Senza contare il famoso emendamento Puglisi, attraverso il quale molti 'deportati' sono riusciti a rientrare vicino a casa, sfruttando l'assegnazione provvisoria, ma occupando, di fatto, tutti quei posti dell'organico di fatto, posti sui quali i docenti precari delle GaE contavano di poter riottenere come in passato e come previsto, tra l'altro, dalla stessa legge 107.

Precari GaE chiedono al governo di rimediare e di tutelare i diritti di chi non ha scelto le assunzioni

Nella lettera, si legge che i precari delle GaE sono professionisti che, avendo esaminato i contenuti di una legge, hanno ritenuto opportuno non presentare domanda ed aspettare, come ogni anno, lo scorrimento delle graduatorie.

Invece, oltre agli studenti, i più penalizzati, alla fine, sono stati proprio tutti coloro che hanno scelto di non aderire al piano assunzionale.

La lettera termina citando la parziale ammissione di responsabilità da parte del governo e con un appello a rimediare alle storture che sono derivate da delle scelte ben precise dettate dai contenuti della legge 107.