Le ultime novità sulle Pensioni ad oggi 3 novembre 2017 riguardano l'incontro avvenuto nel tardo pomeriggio di ieri tra Governo e sindacati, dal quale sono emersi importanti aggiornamenti sul tema dell'aspettativa di vita. Il Governo ha infatti aperto a possibili ritocchi che potrebbero avvenire allargando la platea dei lavoratori potenzialmente esclusi dall'adeguamento. Resta però confermato l'impianto di fondo del provvedimento, che con tutta probabilità sarà quindi applicato a livello generale il prossimo primo gennaio 2019. Nel frattempo i sindacati hanno intenzione di proseguire le proprie rivendicazioni, avendo ribadito che l'apertura del tavolo tecnico non fermerà le proprie iniziative.

Vediamo insieme tutti i dettagli al riguardo nel nostro nuovo articolo di approfondimento.

Pensioni e aspettativa di vita: il Min. Padoan conferma l'adeguamento

Stante la situazione appena descritta, le reazioni da parte del Governo indicano comunque la volontà di proseguire verso la conferma della misura di innalzamento dei criteri di uscita da lavoro, sebbene si sia registrata la possibilità di allargare l'area di esenzione per i lavori gravosi. "Ci siamo incontrati sul tema della legge di Bilancio. Sulla questione specifica dell'età pensionabile il principio dell'adeguamento resta assolutamente confermato" ha specificato il Ministro dell'economia Pier Carlo Padoan. Sulla base di quanto previsto dalla Riforma Fornero, un nuovo adeguamento porterebbe l'età per la pensione di vecchiaia a 67 anni dal 1° gennaio 2019, ma ad aumentare di cinque mesi saranno anche i criteri per l'accesso alla pensione anticipata.

In merito invece a chi svolge attività gravose, è stato stabilito un tavolo tecnico finalizzato ad ampliare le categorie dei beneficiari. All'interno del nuovo confronto si "valuterà la possibilità di modificare o migliorare i meccanismi che determinano l'età pensionabile", purché resti assicurata la sostenibilità generale del sistema previdenziale.

Gentiloni: decisione pregressa, ma i principi restano validi

Sull'adeguamento all'aspettativa di vita è intervenuto anche il Premier Paolo Gentiloni, ricordando che l'incremento non è stato deciso dal Governo in carica ma deriva dalle precedenti Manovre ed è stato già applicato in due diverse occasioni. L'attuale esecutivo si trova quindi a gestire la situazione, ma deve tenere validi i principi già decisi per evitare di mettere in discussione la credibilità del Paese in ambito internazionale.

Si possono però discutere delle misure correttive assieme alle parti sociali, in modo da "sottrarre alcune categorie all'automatismo", visto che la gravosità dei lavori non è uguale per tutti.

Cgil: pronti a verificare le proposte del Governo

I sindacati hanno accolto le aperture del Governo ma continuano a rivendicare la necessità di correggere l'adeguamento all'aspettativa di vita e per questo non sembrano rinunciare ad intraprendere nuove iniziative di mobilitazione. Lo ha chiarito in modo esplicito la leader della Cgil Susanna Camusso, avvisando che la piattaforma unitaria verificherà "se esiste davvero la disponibilità a cambiare i meccanismi dell'aspettativa di vita". La sindacalista ha poi ricordato che i lavoratori attendono risposte anche in merito agli altri capitoli in discussione, dalla valorizzazione dei lavori di cura alle pensioni per i giovani.

Cisl e Uil: tempi stringenti, tutto da verificare

Dalle altre sigle sindacali si attende di capire quali saranno i prossimi passi concreti del Governo. La Segretaria Generale della Cisl Annamaria Furlan ha ricordato che i tempi sono stringenti. Ci sono infatti "circa una decina di giorni", ma per la sindacalista "possono bastare per fare un lavoro importante". Anche il leader della Uil Carmelo Barbagallo commenta come positivo il fatto che la discussione sia destinata a proseguire, seppure l'apertura espressa dal Governo "resti tutta da verificare".

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