Riprenderà nella giornata di domani 2/11 il confronto tra Governo e piattaforma sindacale. Ad incontrarsi presso Palazzo Chigi saranno i rappresentanti delle tre sigle (Cgil, Cisl e Uil) con il Premier Paolo Gentiloni. La convocazione è arrivata dopo una lettera inviata dalle stesse parti sociali all'attenzione del Presidente del Consiglio. A tal proposito, il Segretario Generale Spi - Cgil ha dichiarato di attendersi "delle risposte finalmente chiare e che vadano nella direzione da noi auspicata. Insieme a Fnp-Cisl e Uilp-Uil abbiamo inoltre deciso di tenere alta l'attenzione su tutti i temi che riguardano la vita di milioni di pensionati, come ad esempio quello della rivalutazione delle Pensioni e delle tasse che sono ancora troppo alte", ha quindi evidenziato il sindacalista.

Propositi che sfoceranno in una grande assemblea (alla fine di questo mese) che si terrà a Roma.

Dalla Uil si lancia l'allarme contro la marcia indietro sulla previdenza complementare

Nel frattempo il Segretario Confederale della UIL Domenico Proietti esprime tutta la propria preoccupazione in merito a quella che ha definito come "una marcia indietro sulla previdenza complementare". Secondo il sindacalista, "al 15mo giorno dopo annunci e contro annunci, scopriamo che il Governo, nel disegno di legge di bilancio, finalmente presentato in Parlamento, ha fatto marcia indietro anche sulla previdenza complementare". In tal senso, Proietti ha ricordato come "ripetutamente il Ministro del lavoro aveva affermato che ci sarebbe stato un intervento volto a promuovere i fondi pensione integrativi e soprattutto l’estensione della fiscalità incentivante anche per i lavoratori pubblici, fino ad oggi esclusi".

Il mancato provvedimento migliorativo sul secondo pilastro nella Manovra è secondo l'esponente della Uil "un fatto gravissimo", che si somma alle altre lacune della riforma. Ricordiamo che tra le aspettative di modifica c'erano anche gli assegni di garanzia per i giovani, i provvedimenti di tutela sulle disparità di genere ed il blocco dell'adeguamento alla speranza di vita.

Per la Cisl c'è tutto il tempo di trovare una soluzione

Negli scorsi giorni anche la Cisl era intervenuta sul tema dell'Aspettativa di vita, ricordando che "c’e’ tutto il tempo per trovare una soluzione condivisa che eviti questo indiscriminato innalzamento per tutti dell’eta’ pensionabile, rivedendo i criteri con il confronto con il sindacato cosi come era previsto nell’accordo siglato con il Governo alcuni mesi fa".

Ad affermarlo la leader della Cisl Annamaria Furlan, evidenziando che bisogna tenere conto delle differenze tra i diversi mestieri per trovare dei criteri ispirati ad una maggiore equità, in modo da riconsiderare dal punto di vista del computo previdenziale i lavori gravosi. "Si tratta di una questione di buon senso, su cui il Governo non può rimanere indifferente o insensibile", conclude la sindacalista.

Domani l'incontro decisivo, ma i sindacati si preparano alla mobilitazione

Quello di domani sarà un incontro decisivo per diversi motivi. Da un lato la legge di bilancio 2018 è ormai arrivata in Senato ed il tempo per la sua approvazione stringe, pertanto ogni giorno che passa diventa sempre più improbabile un grosso cambiamento all'impianto della Manovra.

Dall'altra parte i sindacati hanno chiesto al Governo un deciso passo indietro rispetto al mini - pacchetto sulla previdenza già presentato. Sullo sfondo resta anche una possibile nuova mobilitazione nazionale, che potrebbe prendere forma qualora il nuovo confronto dia un esito non soddisfacente.

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