Una storia di degrado, violenze tra le mura domestiche,ignoranza. A cui vanno aggiunte le potenzialità offerte da Internet, mondoimmenso che offre svariate opportunità, da quelle positive come quelle ditrovare lavoro, informarsi e fare sane conoscenze, a quelle più orribili comequelle offerte ai pedofili. I quali nell’immenso mare di internet possonofacilmente adescare minorenni. Se poi a metterli in vetrina sono i genitoristessi, i quali magari hanno prima loro abusato dei propri figli, alloral’orrore è compiuto.

Una storia sconvolgente alla periferia di Napoli

E’ quanto successo in un quartiere periferico di Napoli, unastoria che ha fatto presto il giro di internet stesso, ma anche deitelegiornali.

E pensare che le forze dell’ordine l’hanno svelata per caso, nell'ambitodi servizi di ordinario monitoraggio sul web. L’anno scoperto un mese fa e leindagini sono andate avanti fino all’altro ieri, momento dell’arresto del padreorco.

Ha abusato del figlio per un anno, poi la vendita sul web

Protagonisti di questa vicenda un bambino di undici anni eil padre-orco, si legge su Agi, un insospettabile uomo di mezza eta'. Ha unlavoro e una famiglia come tante, ma nascondeva un’atroce verità: ha abusatodel figlio per un anno, dopo di che ha deciso di metterlo in vendita come si facon un oggetto dismesso di cui vogliamo sbarazzarci sfruttando uno dei tanti portalidi annunci. Ne svendeva le prestazioni, con tanto di annunci e prezzi.

La madreera all’oscuro di tutto e quando l’ha saputo, è svenuta.

I rischi della rete 

Speriamo che altre storie del genere siano prestosmascherate, aventi come vittime soggetti deboli. I quali possono essere mogli o fidanzate messe in vendita da mariti o compagni stessi senza scrupoli; o figli, come in questo caso, messi sul mercato dai genitori che vedono in loro possibilità di guadagno.

La prostituzione minorile fomentata dai genitori stessi è sempre stata una triste realtà, ma, come dicevamo, la rete offre nuove atroci opportunità. A cui va aggiunta la crisi che aguzza l'ingegno di menti malate.