Pensava di smettere nel 1997. Aveva vent'anni, sarebbe stata la chiusura della carriera prima che essa stessa di fatto iniziasse. Solo due gol in Serie C col piccolo Fiorenzuola e la palese demoralizzazione soprattutto per le critiche ricevute dall'allenatore; poi conosce Marta Cecchetto, si innamora e ritrova la voglia di giocare che mai riperderà.

Continuum

Alla fine mese in corso, Luca Toni compirà 38 anni ed è uno dei migliori giocatori della Serie A 2014/15: 33 presenze, 18 gol e 3 assist. Notare bene: tredici delle diciotto reti sono state realizzate nei soli quattro mesi del 2015, tante quante il capocannoniere del campionato Carlos Tévez.

L'allenatore Mandorlini spera fortemente non smetta di giocare e giochi almeno un'altra stagione a Verona, dove sta benissimo e rende come i veneti sognavano. Forse Toni ha già deciso cosa fare, quando dice che "Quindici anni fa la Serie A era molto tecnica, oggi è molto fisica e lo standard si è abbassato" trapela l'intenzione futura.

Parole e statistiche

Toni era e resta un grande attaccante d'area di rigore: molto abile nel gioco aereo (vince 3 duelli a partita), riempe meno gli occhi per la tecnica individuale (una precisione di tiro del 35 per cento); quel che fa la differenza è la capacità di smarcarsi e riuscire a calciare molto vicino alla porta avversaria, con notevoli chance di segnatura.

Dinoccolato e "ciondolante", poco importa, il difensore va in difficoltà e la palla finisce spesso dove lui intende piazzarla.

Nel 2006, anno bellissimo per il Mondiale vinto e complicato da Calciopoli-penalizzazione anche della sua Fiorentina, disse che avrebbe giocato ancora un po' a ritmi blandi. Promessa mantenuta: ad oggi è titolare, è l'italiano che segna di più e della velocità può farne tranquillamente a meno.

Intanto, appena promosso matematicamente nella massima serie, il Carpi sogna di acquistarlo; sarebbe un ritorno a casa per Luca, nato in provincia di Modena. D'altra parte, a Verona, sperano siano solo voci di mercato prive di fondamento.