Grazie alle vaste riserve di idrocarburi, nel 1960 esplode la ricchezza del Golfo Persico. Per rendere l'idea del benessere in Qatar: nel 2012, dal solo gas naturale liquido il giro di denaro è stato di 55 miliardi di dollari; il più alto reddito pro capite del mondo, oltre 93.000 dollari. Venendo al calcio, il Mondiale 2022 andrà in scena in questi luoghi e i buoni auspici latitano. La FIFA ha deciso il calendario della Coppa del Mondo, tra novembre e dicembre: la motivazione primaria è quella di evitare il rovente caldo estivo dell'emirato arabo.

Le strutture, prevedibile, sono senza pari: campi sportivi lussureggianti e polivalenti, coperture artificiali, piscine, auditorium, eccetera.

Il denaro fresco dell'Emirato

I primi rilevanti contatti col calcio europeo sono stati la sponsorizzazione del Barcellona con la criticata Qatar Airways, l'acquisizione del Paris Saint Germain da parte della Qatar Investment Authority e quella del Malaga via Abdullah bin Nasser Al Thani. Il denaro fresco era (è) una boccata fresca per il nostro continente. Non è uno spettacolo per mostrare ricchezza: la tendenza è fare troppo al posto del tanto, vero, ma il progetto a tempo determinato esiste; gli investimenti di quelle parti toccano la formazione dei giovani, la sicurezza e la medicina sportive, fino ai media.

Anomalie qatariote

Il Qatar tiene a non essere considerato il doppione dello sprovveduto (nell'accezione non economica) Dubai: la preferenza è quella di lavorare con calma, conservando fascino e caratteristiche originali. La ricerca della competitività deriva soprattutto delle enormi risorse finanziarie; il fatto che degli 1,8 milioni di abitanti solo 300.000 sono cittadini del Qatar, spiega come sia quasi impossibile l'approccio vergine a una formazione sportivo-calcistica in questo Stato.

La FIFA cerca di frenare un eccessivo afflusso di non nativi nella nazione, ma è un fenomeno diventato naturale. Un'altra anomalia è l'assenza di allenatori e tecnici: la mancanza di competenze e soprattutto l'influenza esterna, predisposizione popolare all'accoglienza dello straniero.

Il futuro a breve termine è luminoso, il campionato del mondo.

E poi? I milioni investiti non hanno una previsione di ritorno, la crescita è prettamente dipendente dagli indotti di gas e petrolio. Questi rimangono, il resto può diventare il più grande sviluppo sportivo che il mondo abbia visto. O forse no.