Quanti sono i cittadini con una qualche forma di disabilità in tutta Europa? Ve lo dico io, ottanta milioni. Una bella cifra eh? E quale è secondo voi l’unico “ambiente” dove le barriere architettoniche non esistono e dove tutti, fortunatamente, sono al pari degli altri e possono spostarsi ovunque nello spazio? No, no… Tranquilli. Non sono impazzito tutto ad un tratto, ma esiste realmente un posto così: è la rete!
Ecco allora che in una società che da un lato va sempre più di fretta e si "digitalizza" in ogni settore della nostra quotidianità, e dall'altro si rivelatroppo spesso per pochi, facendonascere ostacoli come funghi al punto che le situazioni si complicano quasida sole, offrire un servizio pubblico come internet a tutti i cittadini disabili diventa fondamentale, direi quasi obbligatorio.
Il web in questo caso sarebbe una risorsa importantissima in grado di semplificare non poco la vita quotidiana, pensiamo ad esempio a strumenti come l’home-banking o sportelli istituzionali online (che io, ad esempio, utilizzo regolarmente da disabile, ma che comunque aiutano tutti a risparmiare tempo ed energie).E a ricordarcelo è Maurizio Molinari, giornalista cieco dalla nascita e addetto stampa italiano al Parlamento Europeo, spiegando così: “Se non fosse stato per un computer con tecnologia assistita non avrei svolto il lavoro che faccio oggi, né sarei mai diventato un giornalista professionista”.
Eppure ancora oggi sono tantissimi i siti internet non accessibili a disabili o anziani. Basti ad esempio pensare achi ha problemi sensoriali come cecità o sordità, e si ritrova in un sito internet privo di sottotitoli nei video o per niente compatibile con i più moderni sintetizzatori vocali.Per questo la nuova proposta del Parlamento Europeo hascelto di varare una legge che possa obbligare il settore pubblico a rendere accessibili i propri siti internet, compreso i servizi da loro offerti.Sarebbe di sicuroun altro passo in avanti per abbattere altrebarriere culturali e sociali.