Non sembra per niente intenzionato ad accogliere l'appello di Papa Francesco sulle misure di straordinarie di clemenza il governo guidato dal premier e segretario del Pd guidato da Matteo Renzi che già nei mesi scorsi ha fatto sapere di essere contrario all'approvazione di amnistia o indulto, che comunque sono di competenza parlamentare e non governative. Certo il parere favorevole dell'esecutivo potrebbe determinare la svolta sul "perdono" per i detenuti che si sono macchiati di reati non di grave allarme sociale, ma dai ministri dell'Interno e della Giustizia, Angelino Alfano (Nuovo centrodestra) e Andrea Orlando (Partito democratico) non arrivano certo commenti rassicuranti dopo le parole del Pontefice.

Anzi, tutt'altro.

Giustizia e carceri, Alfano: no amnistia ma più certezze della pena

Non usa tanti giri di parole il ministro dell'Interno. "Il Papa - ha detto Alfano - guida le anime, ma ricordo che dietro ogni condannato - ha sottolineato ieri alla Festa dell'Unità - c'è una vittima a cui lo Stato deve rispetto". "Le carceri - ha aggiunto il ministro dell'Interno secondo quanto riferisce l'agenzia Italpress - devono essere luoghi di educazione e non di violenta detenzione". Per questo il leader del Nuovo centrodestra propone il potenziamento della misure per la formazione e il lavoro durante e dopo la detenzione, ma "chi è condannato - ha detto - deve stare in carcere fino all'ultimo giorno".

Anche Ncd, dunque, messe da parte le tradizionali idee e proposte dal berlusconismo, sembra avvicinarsi adesso alle posizioni della Lega Nord di Matteo Salvini forse per inseguire il consenso visto che l'opinione pubblica è fortemente contraria a misure di clemenza anche se le parole del Papa possono determinare per il Giubileo una inversione di tendenza.

Secondo Alfano, comunque, come il problema del sovraffollamento carcerario occorre costruire nuovi istituti penitenziari.

Amnistia e indulto, Orlando: superato il sovraffollamento carceri

Diverso nella forma ma sostanzialmente simile nei contenuti il ragionamento del ministro della Giustizia. "Di solito - ha detto Orlando ieri alla Festa dell'Unità a Milano - quando si parlava di amnistia e indulto lo si legava al sovraffollamento delle carceri, un problema - ha ribadito che ora è stato risolto".

Diverse le novità introdotte nell'ultimo anno con la nuova legge sulle pene alternative e il decreto svuotacarceri. Adesso si lavoro alla riforma del sistema penitenziario. "Preferisco che la richiesta di amnistia - ha evidenziato il Guardasigilli secondo quanto riferisce l'Agi - sia trasformata in qualcosa di strutturale che rimanga anche dopo il provvedimento di clemenza". Queste le posizioni più autorevoli espresse da esponenti dell'esecutivo dopo la lettera inviata a monsignor Rino Fisichella per il Giubileo in cui il Papa auspica sostanzialmente una "grande amnistia", adesso si attende la posizione del premier mentre il presidente del Senato Pietro Grasso ha già fatto sapere la sua su indulto e amnistia: "E' giunto il momento - ha detto - Parlamento affronti il tema".