Se la discussione parlamentare in Italia è aperta sulla stepchild adoption e utero in affitto, è dalla Francia che è partita la resistenza femminista contro la maternità surrogata. Contro tale pratica si sono schierate in prima fila il Collettivo diritti delle donne (Cadac), il Coordinamento Lesbiche francese (Clf) e il Collettivo Rispetto della Persona (Corp). A ispirali e guidarli, quella che può definirsi l’esponente più illustro del femminismo francese, la filosofa Sylviane Agacinski. L’obiettivo è quello di poter arrivare all’abolizione universale dell’utero in affitto, considerato una pratica equivalente alla prostituzione per il fine commerciale al quale si presta il corpo della donna.

Dalla discussione parlamentare tra le rappresentanti dei movimenti della politica è nata la Carta di Parigi che racchiude al suo interno il fermo a no a tutte le nuove tecniche scientifiche che sfruttano la disperazione o il desiderio delle persone per trarre vantaggi economici rilevanti. Il documento ufficiale è stato già tradotto in sette lingue allo scopo di creare un’ampia rete di condivisione che possa pretendere l’approvazione di una regolamentazione unica europea in materia.