Il segretario della Lega Nord Matteo Salvini, intervistato da affaritaliani.it, esprime la sua delusione verso il presidente degli Stati Uniti Donald Trump e le sue ultime scelte politiche. Salvini ha sempre sostenuto, fin dalla sua vittoria alle primarie repubblicane, il tycoon, ma dopo tre mesi dal suo insediamento, ha incominciato a mostrare delle perplessità. Nell'intervista ha espresso critiche sulle ultime mosse fatte da "The Donald" in politica estera ed i missili lanciati verso la Siria, che secondo il politico milanese, è stata una mossa che ha sostenuto i terroristi islamici.

Il parere di Salvini su Siria e Corea del Nord

Matteo Salvini, alla domanda se le mosse del presidente degli Stati Uniti in Siria l'avessero deluso, ha risposto: "In Siria sì. 59 missili che aiutano i terroristi islamici non sono una buona notizia" e sulla Corea del Nord vuole che "rimangano parole perché, vista la situazione, se uno attacca da una parte l'altro contrattacca dall'altra...". Il leader del Carroccio spera che quello che è successo in Siria sia e rimanga solo un "caso isolato". Secondo il leghista, le azioni del presidente USA sono dovute ai "tifosi della guerra" all'interno della Casa Bianca, che ha influenzato la politica di Clinton, Obama e Bush, provocando disastri. La delusione di Salvini è dovuta sopratutto al fatto che in campagna elettorale Trump avesse proposto un dialogo con la Russia, invece adesso sta disobbedendo Putin, rischiando una nuova guerra fredda.

Nonostante ciò, egli continua a preferire "tutta la vita" Trump alla Clinton.

Sulle prossime elezioni francesi

Domenica prossima si terranno le elezioni presidenziali francesi ed una delle favorite al primo turno è Marine Le Pen, leader del Front National. Ed è proprio lei che Matteo Salvini sostiene e spera che possa vincere le elezioni.

Secondo il segretario della Lega Nord, i media francesi stanno facendo di tutto per non farla vincere, facendola passare per l'aggressore, quando sono gli altri ad aggredirla. Il problema di Le Pen resta il ballottaggio, in quanto se al primo turno dovesse vincere, al secondo rischia di perdere nettamente sia contro Macron, che contro Fillon.

Una situazione del genere era già successa alle regionali del 2015, dove la candidata stravinse al primo turno, ma perse al secondo. Ma Salvini, al momento, non è preoccupato e risponde con una metafora "calcistica" di pensare prima al "primo tempo" e poi al "secondo".