Una cura per i malati di Alzheimer potrebbe essere trovata nel 2025, decisamente troppo tardi per i malati e le loro famiglie, fino ad allora occorre sancire i loro diritti per fare in modo che la malattia venga riconosciuta come tale e non come un cattivo invecchiamento.
Per raggiungere questo scopo l'Associazione Alzheimer Italia ha provveduto recentemente alla traduzione della Dichiarazione di Glasgow, un documento redatto al G8 su sollecitazione del Premier Inglese Cameron che aveva recepito l'allarme dell'Organismo Mondiale della Sanità che aveva definito l'espandersi di questa malattia una emergenza assoluta.
Anche l'Italia era presente al Summit on Dementhia del G8 ma non era rappresentata dal Ministro della Salute e questo spiega forse il motivo per cui il nostro paese sia il fanalino di coda nell'approccio alla malattia.
I numeri dell' Alzheimer parlano da soli: 44 milioni di malati nel mondo con 1 nuovo caso ogni 4 secondi, 700.000 di questi malati sono in Italia e come abbiamo già scritto in un precedente articolo, l'Italia non è certo all'avanguardia per la cura della malattia e per il supporto alle famiglie dei malati, lasciate sole ad affrontare tutte le fasi tragiche della malattia.
In Italia l'assistenza domiciliare è carente, le strutture ospedaliere non sono specializzate e spesso questa patologia non viene riconosciuta e trattata con competenza e nel rispetto della dignità del malato, spesso in Italia l'Alzheimer non è considerato una malattia, ma solo un cattivo invecchiamento.
Questo comporta tantissime difficoltà per le persone malate ma anche per i loro familiari, ogni volta che si trovano a dover affrontare esami o ricoveri ospedalieri, spesso i malati non riescono a parlare, non ricordano o deambulano con fatica, ma vengono comunque introdotti da soli negli studi medici e vengono interrogati sulle loro condizioni fisiche senza che possano dare risposte.
Ciò che occorrerebbe è proprio il riconoscimento del morbo come malattia e la Dichiarazione di Glasgow si propone proprio questo, chi volesse sottoscrivere questa dichiarazione la può trovare a questo link: http://alzheimer-europe.org/petition/sign/17969/it.