I dati forniti dal rapporto Osservasalute non sono gratificanti, purtroppo l'età media di vita degli italiani è diminuita. I tagli sulla sanità con minore investimento dei soldi pubblici nella prevenzione, hanno fatto scendere l'aspettativa di vita che nel 2015 per gli uomini è stata di 80,1 anni, mentre per le donne 84,7 anni. La notizia negativa è che l'Italia rispetto agli altri Paesi dell'Ocse è il fanalino di coda in tema di prevenzione. Nonostante le nuove scoperte in ambito medico, le malattie cardiovascolari sono la causa primariadi decessi.

In Italia poca prevenzione

Aumentano i decessi, la spesa sanitaria è stata ridotta, l'aspettativa di vita degli italiani è diminuita. Il quadro presentato dall'Osservasalute non è confortevole, soprattutto perché in un anno la vita media degli uomini è passata da 80,3 anni a 80,1 anni, mentre per le donne da 85,0 anni a 84,7 anni. Le cause vanno imputate alla diminuzione delle risorse pubbliche messe a disposizione della sanità, all'aumento di alcune forme tumorali prevenibili con un'adeguata prevenzione che purtroppo non viene fatta, poiché le risorse destinate non soddisfano il fabbisogno nazionale. Sono diminuite le campagne di prevenzione, gli appuntamenti per visite e esami strumentali si sono allungati, mettendo in serio pericolo la vita di chi ha necessità di una diagnostica, ma non ha i soldi per rivolgersi a strutture private per accorciare i tempi di attesa.

Trento ha la popolazione più longeva. Gli uomini vivono fino a 81,3 anni, mentre le donne a 86,1, merito dellanatura e del verdecome ha dimostrato uno studio americano.La regione dove la speranza di vita è più bassaè la Campania con 78,5 anni per gli uomini e 83,3 anni per le donne.

Cause di decessi e tagli

Secondo i dati del 2012 il 12% dei decessi sono causati da malattie ischemiche del cuore, seguono altre malattie del cuore come infarti e malattie cerebrovascolari.

In rapporto al calo di età, scendono anche le risorse messe a disposizione alla sanità. In Italia in materia di prevenzione e assistenza medica si spende sempre di meno. Il personale sanitario non è sufficiente a contenere il numero di malati e rappresenta la voce di spesa che negli anni ha subito maggiori tagli finanziari.

Diverse strutture ospedaliere sono state chiuse con una diminuzione di posti letto. Nel 2014 i posti letto in dotazione sono stati 3,04 ogni 1.000 abitanti: valori inferiori rispetto a quanto previsto dagli standard di legge. Una riduzione di personale comporta una diversa qualità di assistenza al malato che si differenzia da regione a regione. L'Italia è un paese di ultracentenari, ma nel corso degli anni la situazione potrebbe cambiare rotta. L'aumento dei ticket e la mancanza di soldi costringerà molte persone a rinunciare alle cure mediche.

Nel 2014 c'è stato un aumento di casi di tumore al colon e al seno. Di fronte a questi dati allarmanti, l'Italia investe in prevenzione soltanto il 4,1% della spesa sanitaria.