Le scelte che facciamo a tavola sono condizionate dai colori. Questa conclusione giunge da uno studio effettuato dal sissa di Trieste e pubblicato su Science Reports. Il nostro cervello è attratto principalmente dai cibi rossi e tende a preferirli a quelli di colore verde. Un esempio pratico? I bambini che rifiutano di mangiare la verdura. Si tratta di una percezione in codice, che fa scattare una reazione automatica quando ci troviamo a tavola. Il cervello preferisce i cibi rossi - Il sistema visivo degli esseri umani percepisce numerose sfumature, ma ha una particolare abilità nel distinguere il rosso al verde.

Questa predilezione dimostrata dallo studio portato avanti a Trieste viene anche spiegato con l'esempio degli uomini primitivi che distinguevano le bacche rosse dal fogliame verde ed erano attratti dalle prime, nutrendosene. Questa ricerca è stata condotta su un gruppo di 68 persone, che sono risultati più attratti dai cibi rossi, definiti più nutrienti, rispetto a quelli di colore verde.

I cibi che più ci attraggono - Lo studio della Sissa (Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati) di Trieste, nello specifico di Francesco Foroni, Giulio Pergola e Raffaella Rumiati, spiega perché siamo così attratti dai cibi di colore rosso che si trovano sulle nostre tavole. Pizza, patatine con il ketchup, pasta al sugo o una succosa mela rossa sono captati in maniera differente dal nostro cervello, specie se paragonati con i cibi verdi, insalata o spinaci ad esempio, che non ci fanno venire l'acquolina in bocca.

Le dichiarazioni della Rumiati - Cervello, cibo e colori hanno una relazione che li lega alla nostra alimentazione, o meglio, alla tendenza di nutrirci di una serie di alimenti rispetto ad altri. La relazione col passato è servita: il nostro sistema visivo ricerca la sostanza più nutrienti e i cibi rossi tendono ad essere più calorici di quelli verdi. "La raffinatezza raggiunta da questo nostro senso testimonia il fatto che siamo ‘animali visivi’. È soprattutto il colore degli alimenti a guidarci e i nostri esperimenti finalmente mostrano come" ha dichiarato Raffaella Rumiati del Sissa.