Nell'anno che sta per concludersi sono state svolte numerose ricerche sulla cannabis, e da queste sono emerse scoperte interessanti sulle proprietà della controversa pianta, che presenta sia pericoli per la salute che benefici quando è utilizzata con finalità terapeutiche. Pur essendo considerata una droga, la canapa indiana sta trovando ampio utilizzo in ambito medico, ed è usata come antidolorifico, sedativo, anticonvulsivante e molti altri usi. Vediamo alcune delle ricerche più significative.

Cannabis e tumori

Varie ricerche scientifiche hanno evidenziato come i cannabinoidi contrastino il cancro.

Una ricerca svolta in Serbia ha evidenziato come i cannabinoidi conducano le cellule cancerose alla "apoptosi", ovvero il suicidio cellulare. Una proprietà che dovrà essere studiata in modo più approfondita, e che è venuta fuori studiando il comportamento dei recettori di cannabinoidi di tipo 1 e di tipo 2. Se i principi attivi della pianta hanno un effetto anticancro, inalare olio di cannabis vaporizzato al contrario espone ad una serie di sostanze con effetti potenzialmente tumorali per l'uomo, quali acetaldeide, acroleina e formaldeide.

Marijuana e stress

Fumare marijuana avrebbe l'effetto positivo di ridurre lo stress, impedendo un aumento dei livelli di cortisolo. A stabilirlo sono stati gli scienziati della Washington State University, che però rendono noto anche che questo ormone aiuta il corpo umano a reagire ai cambiamenti dell'ambiente e alla sopravvivenza.

Tradotto in parole povere, fumare marijuana rischia di ridurre la capacità del soggetto di reagire in modo consono agli stimoli esterni.

La cannabis sotto le coperte

Secondo gli studiosi della Stanford University School of Medicine le persone che fumano derivati della cannabis avrebbero più rapporti sessuali di quelle che non consumano la sostanza.

E' quanto sarebbe emerso dall'analisi dei dati di circa 50mila soggetti tra uomini e donne. Secondo gli studiosi questo sarebbe una conseguenza del fatto che la marijuana stimolerebbe le zone del cervello deputate all'attività sessuale.

La cannabis può uccidere

Contrariamente a quanto ritenuto in passato, se assunta in forti dosi la cannabis può portare alla morte.

Il primo caso documentato e riconosciuto riguarda un bambino statunitense di undici mesi, che ha ingerito ingenti quantitativi di alimenti a base di cannabis trovati in casa. Il piccolo sarebbe morto di arresto cardiaco, e secondo i medici che hanno provato a salvarlo l'elevato dosaggio dei principi attivi della marijuana riscontrati nel suo sangue sarebbero l'unica spiegazione possibile al suo decesso.