Si è spento all'età di 74 anni Muhammad Ali, storico pugile afroamericano, nonché attivista dei diritti civili dei neri. Il celebre sportivo soffriva da anni del morbo di Parkinson,e a causa della malattia non riusciva più a parlare da diverso tempo.
Lutto nel mondo dello sport e dell'attivismo politico afroamericano, due settori nei quali Ali è stato una vera e propria "leggenda", riuscendo a diventare campione deipesi massimi, e allo stesso tempo non dimenticando mai di sottolineare la fedeltà alla causa dell'orgoglio nero negli Stati Uniti D'America.
La conversione all'Islam, l'orgoglio nero e l'opposizione alla guerra in Vietnam
Originariamente nato cristiano con il nome di Cassius Clay, Ali si convertì all'Islam quando entrò nella "Nation of Islam", un'organizzazione politica promotrice del nazionalismo nero, in cui militava anche Malcom X.La conversione all'Islam e l'entrata nell'organizzazione (NOI)rappresentò per Ali non soltanto l'adozione di una nuova prospettiva religiosa, ma soprattutto una strategia identitaria, utile per la causa dell'orgoglio nero promossa dal pugile, indirizzo seguito anche daMalcom Xche, bisogna ricordare,in seguito ruppe con la stessa organizzazione.
A proposito dell'attivismo politico di Ali, sono da segnalare le sue forti prese di posizione contro la politica estera imperialista degli USA,soprattutto in merito alla guerra in Vietnam, conflitto al quale il pugile rifiutò, nel 1967, di prendere parte.
Le dichiarazioni contro l'ISIS e l'islamismo radicale
Secondo quanto riportato dal sito web "OaSport", le ultime dichiarazioni pubbliche di Ali riguardarono una critica "indiretta" alle affermazioni anti-islamiche del candidato repubblicano Donald Trump.Ali disse che "i nostri leader politici devono usare la loro posizione per sensibilizzare alla comprensione dell'Islam", e condannò duramente l'Isis e l'islamismo radicale sostenendo che "i veri musulmani sanno che la violenza dei cosiddetti jihadisti islamici va contro gli stessi principi della nostra religione".