Anno 2014 o 2015? Questo è il dilemma per i professionisti che si accingono ad aprire la partita Iva. Se non ci fosse stata la modifica introdotta dal DDL stabilità del governo di Matteo Renzi, il dubbio non si sarebbe posto. Tuttavia ormai l'iter parlamentare è quasi concluso e quindi bisogna giungere presto alla decisione. Soprattutto perchè il 2015 è alle porte e non ci sarebbe più tempo per decidere. Ma andiamo per gradi. Ecco che cosa ci aspetta, o meglio, che cosa aspetta ai liberi professionisti.
Regime dei minimi professionisti: cosa prevede?
Cosa accade in pratica? Se un professionista guadagna quindicimila euro, dovrà applicare un'aliquota del 15% su undicimila e settecento euro (il settantotto per cento di quindicimila) con la possibilità di scaricare solamente i contributi versare. Per poter eludere, in maniera legale, a queste regole, la soluzione migliore sarebbe quella di poter aprire la partita Iva nel 2014 sostenendo però i costi fiscali sugli ultimi due mesi dell'anno. Tuttavia il problema non si pone se effettivamente non si hanno redditi da dichiarare. In questo caso l'impatto sarebbe nullo sul contribuente-professionista.
Se fossero rispettate tutte le condizioni, aprendo la partita Iva nel 2014 si avrebbe la possibilità di conservare tale regime fino a cinque anni o addirittura fino al compimento del trentacinquesimo anno di età. Ovviamente qualora ricorrano tutte le condizioni. Il consiglio è quello di affidarsi ad un commercialista per valutare le singole ipotesi ma, ora come ora, aprire la partita Iva nell'anno corrente sembra essere la soluzione migliore soprattutto per chi si affaccia sul mondo del lavoro.