Piove sul bagnato! Sembra una frase fatta, ma sullacosta jonica è sempre una triste realtà che si ripete con estrema puntualitànel periodo invernale. Il pericolo non viene solo dal mare che con le sueviolente mareggiate flagella e erode il litorale. Nel corso degli ultimi anni l'areniledel metapontino si è ridotto in maniera del tutto evidente e tende a scomparire.Da anni si attendono vanamente interventi strutturali per attenuare il fenomenoerosivo, con gravi danni non solo ambientali ma anche a discapito deglioperatori turistici che insistono in quelle zone con i loro insediamenti.

Da annisono annunciati studi e lavori che non iniziano mai. Danni ingenti quellisopportati nelle immediate vicinanze della costa jonica, inondata oramai conuna certa frequenza non appena le precipitazioni atmosferiche crescono neppurein maniera preponderante. Del resto la Basilicata ha nel suo simbolo la presenzadi fiumi importanti che l'attraversano e che sono l'asse portante della suarisorsa primaria, ossia l'agricoltura. Fiumi croce e delizia per il territoriolucano, intersecati da una serie di torrenti e canali che potrebbero rendererigoglioso l'intero territorio. A pattoperò che non si stravolgano nel loro percorso e nella manutenzione ordinaria.Il dissesto idrogeologico della Basilicata ha per questo precise cause che risiedonosoprattutto nella mancanza di attenzione verso una semplice e dovutamanutenzione della canalizzazione delle acque, ma anche dallo stravolgimentodel percorso di alcuni fiumi importanti con la realizzazione di strutturericettive imponenti alla foce che, di fatto, tendono ad ostacolare il regolaredeflusso delle acque provenienti dall'entroterra.

Il martoriamento dalterritorio subisce la comune azione di questa situazione difficile in cui vienecostretto dalla scarsa sensibilità delle istituzioni e dall'incoscienzariservata a situazioni locali nell'approvazione di opere realizzate a disprezzopersino dell'incolumità della gente.