Uno dei problemi maggiori del nostro Paese è senza dubbio quello relativoal rischio di dissesto idrogeologico, che in Italia,purtroppo, mostra le sue conseguenze in maniera piuttosto periodica eregolare, e in particolar modo in quei momenti dell'anno in cuimaggiori sono le precipitazioni, oppure quando queste assumanoparticolare intensità.
Soprattutto nellecittà, dove la cementificazione ha progressivamenteridotto la capacità del terreno di assorbire le acque meteoriche eanzi lo ha reso sempre più impermeabile, il problema puòessere anche maggiormente grave e assumere dimensioni particolarmentetragiche, essendo la città un territorio fortemente abitato.In questi contesti perciò il rischio di straripamenti e alluvioniè molto pressante anche per i rischi connessi.
A tal proposito, laversione on-line del "Corriere della Sera" riportal'interessante notizia di uno studio italo-americano, condottodai dipartimenti di Ingegneria dell'Università di Bologna incollaborazione con la Columbia University di New York. I dueatenei, come riferisce il quotidiano, stanno studianosoluzioni al problema, che evidentemente non interessa unicamente ilterritorio italiano, impostate sull'utilizzo di "infrastruttureverdi", quindi in buona sostanza piante a copertura dialcuni strati di materiali specifici, da porre sui tetti deipalazzi delle città. I primi dati raccolti dalla professoressaBonoli mostrano peraltro come questi "tetti verdi",in caso di intense precipitazioni, abbiano una capacità di accumulodell'acqua piovana dieci volte superiore ai normali tetti.
I tetti verdipermettono perciò di immagazzinare un quantitativo moltomaggiore di acqua piovana, diminuendo la quantità di quella chearriva in fogna. Meno rischi di straripamento e diinondanzioni dunque, specialmente in cui contesti urbani, come moltecittà italiane, ricche di corsi d'acqua sotterranei, oppurecostretti in alvei decisamente piccoli per le loro dimensioni.Inoltre, come si legge ancora sul "Corriere della Sera", lascelta di installare un tetto verde sulla propria abitazione, potràtradursi in vantaggi anche nella coibentazione della propriacasa, grazie all'effetto mitigante e isolante delle piante. Unrisparmio dunque anche in bolletta e per le tasche deiproprietari di case. Senza contare ancora che le piante sono anche ingrado di assorbire smog e polveri sottili, aiutando contro lalotta all'inquinamento dei centri urbani Insomma, se questericerche andranno a buon fine, avremo nelle "giungle dicemento" delle nostre città, un nuovo inaspettato alleato.