Richard Goldman, definito il "Nobel per l'ambiente", considerava la spazzatura, una grande risorsa, dal valore superiore a quello dell'oro. Effettivamente, considerando che tutto ciò che esce dalle abitazioni come rifiuto può essere riciclato o meglio trasformato in nuova materia o prodotti per l'agricoltura (vedi compost), il risultato ottenuto si può monetizzare.
La cultura del riciclo, come tutti sanno, non appartiene al popolo italiano. I maestri risiedono nell'Europa settentrionale. Non a caso, le più sofisticate tecnologie utilizzate per raggiungere gli standard di eccellenza si trovano nei paesi nord-europei.
La Norvegia detiene il primato mondiale per la "tecnologia all'avanguardia" nel settore della raccolta differenziata. Tra i sistemi vi sono le "Reverse Vending Machine", distributori automatici collocati in tutta la città che comprano i rifiuti, cioè, conferendo il rifiuto nel contenitore, la macchina, in base alle disposizioni dell'Amministrazione locale, rilascia, a volte anche moneta, in rapporto al peso del rifiuto depositato. Fantascienza?…No! Semplice realtà, di un popolo diverso, per cultura e mentalità, da quello italiano.
La problematica dei RSU e dell'inquinamento ambientale in Italia è inversamente proporzionale alla posizione geografica dei Comuni. Più si scende verso il Sud più aumentano i problemi legati alla spazzatura e al degrado ambientale.
Sembrerebbe che, più aumenta la distanzia dal nord Europa, più diminuisce il rispetto per l'ambiente.
Per parlare di rifiuto come risorsa e far si che si possa veramente sfruttare il pattume per produrre beneficio, anche economico, è necessario che la separazione dei rifiuti avvenga in modo tale da reindirizzare ciascuna tipologia di rifiuto differenziato verso il rispettivo più adatto trattamento.
La raccolta differenziata può raggiungere anche il 100% (Zero Waste), procurando un grande beneficio sia al territorio sia ai cittadini che dal rifiuto ne trarrebbero soltanto benefici.
Per raggiungere il necessario livello di consapevolezza del rispetto ambientale è necessaria una rivoluzione culturale, compiuta in maniera differenziata, per età anagrafica; iniziando dalle scuole elementari, quale luogo più naturale e idoneo all'educazione ambientale dell'essere umano.
Procedendo, contemporaneamente con campagne formative e informative "cogenti" volte agli adulti, i quali, sono i più restii a comprendere il valore ambientale e i benefici economici che la differenziata è in grado di produrre.