Per prevenire il disastro dovremmo limitare il riscaldamento globale in modo permanente al di sotto dei 2 gradi mantenendo le concentrazioni di anidride carbonica inferiore al doppio rispetto ai livelli preindustriali. Per esempio se il mondo bruciasse meno carbone e limitasse gli aerosol atmosferici che bloccano i raggi solari, diminuirebbero le emissioni di CO2.
L'idea che i 2 gradi di riscaldamento siano un limite massimo è comunque soggettiva e si riferisce a quando la maggior parte della Terra si troverà esposta a cambiamenti climatici irreversibili.
In alcune regioni del mondo sono in atto già dei cambiamenti sconvolgenti: nell'Artico lo scioglimento dei ghiacci sta devastando popolazioni ed ecosistemi e nelle nazioni insulari molte terre stanno scomparendo a causa dell'innalzamento del livello degli oceani e l'erosione delle coste. Per queste regioni il riscaldamento attuale ha già rappresentato un cambiamento climatico negativo.
Le previsioni non sono quindi ottimistiche: se la notizia avrà fondamento si prevede nel 2036 la sparizione di intere nazioni. In Europa ad esempio sparirebbero Londra, Venezia, i Paesi Bassi e parte della Danimarca.