La notizia per i ben informati non è di certo nuova anche perché ad anticiparlaè stato l’Onorevole dei Due Mari Michelle Pelillo (PD) durante una trasmissionetelevisiva – rete tarantina locale - il 30 giugno scorso.

Il Governo Renzi boccia la prima gestione commissariale di Enrico Bondi (nomina Governo Letta) e passa la patata bollente al giovane 76enne Piero Gnudi.

Una figura quella di Gnudi non di certo nuova nei piani alti delle aziende di Stato. Nel 1995 è stato nominato consigliere economicodel Ministro dell'Industria. Dal 1994 ha fatto parte del consiglio diamministrazione dell'IRI, ricoprendovi l'incarico di sovrintendere alleprivatizzazioni nel 1997,presidente ed amministratore delegato nel 1999 e presidente del comitato deiliquidatori nel 2002.

Membro deldirettivo di Confindustria, dellagiunta direttiva di Assonime, delcomitato esecutivo dell'Aspen Institute, consigliere di amministrazione di Unicredito Italiano.

È stato presidente del consiglio diamministrazione dell'Enel dalmaggio 2002 all'aprile 2011. A lui adesso tocca prendere in mano le redini di una impresa che dal 2012 èdentro l’occhio del ciclone per una serie di reati ambientali e non che sarannoil pomo della discordia del processo denominato “Ambiente Svenduto” il qualeprenderà il via tra qualche giorno.

L'Ilva sarebbe una impresa in difficoltà economica in questi giorni non avendo ifondi necessari per pagare gli stipendi a luglio. L'Ilva sarebbe in netto ritardo per quello che riguarda il processodi “ambientalizzazione” degli stessi impianti.

Intanto l’aria a Taranto diventa irrespirabileanche per la famiglia Riva. I legali dei Riva chiedono lo spostamento delprocesso da Taranto a Potenza per incompatibilità ambientale. Secondo i legalinon ci sarebbero le giuste condizioni per lo svolgimento di un giusto processo, che invece si prospetta viziatoda pregiudizi e condizionamenti determinati dalle continue denunce delleassociazioni ambientaliste sulla stato in cui versa la città di Taranto a causadell’attività del siderurgico.

Dunque, la città di Taranto versa in uno statodrammatico sia sotto il profilo ambientale che lavorativo.  La situazione dell’Ilva è paralizzata dal 26 luglio 2012 quando dal tribunaledi Taranto sono arrivati i primi avvisi di garanzia (52 in tutto le personeaccusate a vario titolo) e i primiblocchi agli impianti inquinanti.



Si prevede un agosto infuocato in quel di Taranto dove ad essere messi sullagraticola degli artefici di questo stato di cose saranno i politici, gli amministratori,i sindacalisti e i giornalisti che per pochi spiccioli hanno svenduto futuro evita di una città più belle del Mediterraneo.