Città del Vaticano: dopo l'Angelus domenicale il Papa ha ricordato alle 60 mila persone radunate in Piazza San Pietro che lunedì, 1° settembre, si terrà la Conferenza episcopale italiana e in tale occasione si celebrerà la IX Giornata per la custodia del creato. I temi trattati saranno l'inquinamento e la mancanza di una cultura volta a prevenire i disastri meteorologici e sociali. Papa Francesco ha invitato quindi i fedeli alla tutela della vita, della salute e dell'Ambiente. Importante - ha detto il Pontefice - "educare alla custodia del creato, per la salute dei nostri paesi e delle nostre città".

"Auspico - ha detto - che si rafforzi l'impegno di tutti, istituzioni, associazioni e cittadini, affinché sia salvaguardata la vita e la salute delle persone anche rispettando l'ambiente e la natura". Nel messaggio del Papa ai vescovi per la IX Giornata della Custodia del Creato si legge che "la fedeltà a Dio garantisce la reciproca fraternità e si fa ancora più dolce la bellezza del creato, in luminosa armonia con tutti gli esseri viventi". Afferma nel messaggio che noi, come esseri umani, non siamo semplici beneficiari, ma custodi delle altre creature. Dio ci ha uniti al mondo e quindi la desertificazione e l'estinzione di una specie vanno vissute come una malattia e una mutilazione. "Non lasciamo che al nostro passaggio rimangano segni di distruzione e di morte che colpiscono la nostra vita e le future generazioni" (Evangelii gaudium 215).

L'attenzione nei confronti dell'ambiente non può essere trascurata per un pontefice che per la prima volta nella storia ha scelto il nome di Francesco, il santo dei poveri e custode del Creato. Quando Jorge Mario Bergoglio, appena eletto, spiegò, durante conferenza stampa del 16 marzo 2013, le ragioni di questa scelta, disse: San Francesco è "un uomo di povertà, uomo di pace, uomo che ama e custodisce il Creato" e sottolineò il fatto che oggi non abbiamo una buona relazione con la natura.

San Francesco invece l'aveva: famose sono le prediche agli uccelli e l'episodio del lupo di Gubbio. San Francesco, con la sua meditazione, riuscì a far smettere quest'ultimo di terrorizzare gli abitanti a patto che lo sfamassero. Quando l'animale morì, tutti ne furono molto dispiaciuti. Così narra la leggenda. Papa Francesco ha rivolto anche un appello ai parlamentari di fede cattolica, riuniti al V incontro internazionale, incoraggiandoli a vivere il ruolo delicato di rappresentanti del popolo in conformità con i principi e i valori evangelici.

Papa Francesco, durante l'Angelus, ha definito i cristiani annacquati, e, facendo un altro esempio, sale insipido e quindi inutile. Il vero cristiano deve opporsi all'annacquamento e richiamandosi a Paolo VI, ha aggiunto che solo nella forza del Vangelo i cristiani possono trasformare i criteri di giudizio in modelli di vita.