A settembre 2014 il WMO, Organizzazione Meteorologica Mondiale, aveva avvertito che i gas serra continuavano a crescere e ribadiva la necessità assoluta di contenere il riscaldamento globale entro la soglia irreversibile di 2 gradi Celsius. Il 16 gennaio 2015 l'agenzia federale statunitense NOAA (National Oceanic and Atmospheric Administration) ha confermato le anticipazioni fatte a novembre 2014 dall'Agenzia Meteorologica Giapponese: nel 2014 la temperatura media del pianeta ha superato di 0,69 °C la temperatura media del 20mo secolo di 14 °C.

Il 2014 è stato unanimemente dichiarato l'anno più caldo dal 1880, anno in cui è iniziata la registrazione dei dati climatici da parte delle tre più importanti organizzazioni meteorologiche (NOAA US, Met Office UK e WMO).

La media delle temperature combinate dei continenti e degli oceani, a livello planetario, ha raggiunto un nuovo massimo, superando, sia pur di poco, il precedente record registrato nel 1998. Non tutte le regioni hanno contribuito al riscaldamento globale. Ad esempio, alcuni stati del Nord America hanno sofferto di gelo estremo a gennaio e febbraio 2014. Per contro altre vaste aree sono state direttamente colpite dall'aumento della colonnina di mercurio.

Australia: per il secondo anno consecutivo gli australiani hanno visto temperature record, dalla Gold Coast fino alla barriera corallina.

Gennaio 2014 ha registrato la temperatura record di 49 °C e le ondate di calore in autunno, da marzo a maggio, e a primavera, da settembre a novembre, hanno portato le temperature nel paese dei canguri a livelli mai visti prima.

Oceano Pacifico orientale: nonostante El Niño non abbia fatto la sua apparizione, la temperatura dell'oceano ha stabilito il nuovo record superando di 0,63 °C la media del 20mo secolo di 16.0 °C.

Il riscaldamento si è fatto sentire soprattutto sulla costa occidentale degli Stati Uniti. I pescherecci hanno osservato lo spostamento verso nord di alcune specie ittiche oceaniche alla ricerca di temperature più fresche.

Siberia: con temperature di 6 °C superiori alla media del periodo 1981-2010 la Siberia centrale si è letteralmente fusa a primavera.

Il ghiaccio sul fiume Ob ha cominciato a sciogliersi due settimane prima del previsto. Il calore ha probabilmente liberato bolle di metano intrappolate nel permafrost, dando luogo ad esplosioni sotterranee con formazione di spettacolari crateri profondi.

California: la siccità di lungo termine è stata peggiorata dall'ondata record di caldo del 2014. I primi 10 mesi del 2014 sono stati i più caldi nella storia della California sin dal 1895, e hanno aggravato la domanda di risorse idriche dello stato.

Nord Europa: le stesse condizioni meteo che hanno stretto in una morsa di gelo il Nord America ad inizio 2014, hanno portato una insolita primavera calda in paesi come Danimarca, Norvegia e Turchia.

La primavera afosa è stata la più calda in questi paesi da cent'anni a questa parte. In più, i mesi da gennaio a ottobre sono stati il periodo di 10 mesi più caldo per l'Inghilterra centrale dal 1659, e per l'Olanda dal 1706.

Negli ultimi 38 anni, il pianeta si è riscaldato sempre di più. Fra i dieci anni più caldi, nove sono stati registrati dal 2000 in poi, a riprova dell'effetto valanga del cambiamento climatico. I segni dell'imminente disastro ambientale stanno accelerando: riuscirà il nostro globo a salvarsi? La risposta ai posteri, se i presenti avranno fatto quanto necessario per cambiare la direzione verso l'abisso.