Il mese di luglio è infuocato. In questa prima decade il protagonista assoluto è Flegetonte, il fiume infernale della mitologia greca, il cui nome che è stato attribuito all'ondata di caldo africano che sta interessando attualmente l'Italia. Le temperature sono schizzate all'insù e sono ben al di sopra dei 35°C. In certe città della penisola si sfiorano i 40°C e la percezione che si ha, dovuta anche all'umidità, è decisamente più alta. Una condizione climatica che per certi versi diventa invivibile e per tale motivo gli esperti consigliano di evitare di uscire nelle ore più calde della giornata ed idratarsi abbondantemente, specie se si è tra quelle persone a rischio come bambini e anziani.

Fino a quando durerà questa situazione? Da una parte è un bene che sia bel tempo perché molti sono già in vacanza, ma dall'altro lato c'è chi preferirebbe avere temperature più basse. L'anticiclone africano sta avvolgendo l'intera penisola da nord a sud e per almeno i primi dieci giorni del mese di luglio non ci lascerà scampo.

Previsioni del tempo a luglio, 10 giorni di fuoco e poi l'inferno si placa

La situazione che si sta evolvendo in questi giorni è appena all'inizio. Infatti, il gran caldo proseguirà fino alla fine di questa prima decade del mese di luglio. Il portale ilMeteo.it rivela che le temperature saranno superiori ai 35°C almeno fino alla settimana prossima, con attenuazione tra giovedì 9 e venerdì 10 luglio. Il caldo e l'afa non ci lasceranno tregua fino alla vigilia del prossimo weekend, quando i meteorologici sostengono arriverà un sistema nuvoloso proveniente dal nord Europa. Il passaggio di questa perturbazione, seppur decisamente breve, porterà aria più fresca sulle nostre regioni, prima al nord e poi al centro-sud. L'anticiclone ribattezzato col nome di Flegetonte avrà una ritirata momentanea, ma poi dovrebbe tornare a risalire nelle settimane a seguire. In quei giorni a cavallo tra la prima e la seconda decade di luglio, comunque, potrebbero verificarsi rovesci e temporali, in particolare su Alpi e Prelati, ma qualche zona in Valpadana potrebbe essere interessata marginalmente, così come i rilievi dell'Appennino centrale. Anche nel corso di questi si potrebbero verificare i cosiddetti temporali di calore, causati proprio dal gran caldo che rende instabile l'aria, soprattutto in quelle zone a ridosso dei monti. È in special modo nel tardo pomeriggio che c'è il rischio di assistere a tali fenomeni. Dunque, possiamo dire che una rinfrescata l'avremo solo intorno a metà mese, quando a scalfire l'anticiclone africano ci saranno alcuni acquazzoni.