Ricercatori hanno osservato come le lingue di due specie di bombi delle Montagne Rocciose siano diventate più corte del venticinque per cento rispetto a 40 anni fa. La causa andrebbe ricercata nel cambiamento climatico che avrebbe alterato il tipo di fiori di campo di cui si cibano, a disposizione sui prati.
La lingua si è accorciata
Lo studio di Nicole Miller-Struttmann della State University di New York, Old Westbury, pubblicato nella rivista Science descrive chiaramente quanto sta accadendo. In una delle specie di api prese in considerazione la lingua era circa la metà della lunghezza del corpo dell’insetto.
Per fare un confronto, è come se la lingua di un uomo arrivasse alla cintola. Questa modifica è dovuta al fatto che sono diminuiti i fiori che richiedono una tale lunghezza per la suzione del nettare, per cui non c’è più bisogno di una lunga lingua. Accorciarla fa risparmiare energia e permette loro di gustare una maggiore varietà di fiori.
I biologi hanno monitorato le motivazioni per come il riscaldamento globale abbia modificato lo sviluppo, la migrazione, i tempi e gli altri comportamenti nelle piante ed animali, ma è subito balzato agli occhi il cambiamento fisico delle api, come affermato dalla co-autrice Candace Galen dell'Università del Missouri:'L’entità del cambiamento del clima che sta condizionando l'evoluzione degli organismi è rilevante ed è una bella dimostrazione dell’evoluzione adattativa'.
Il team di biologi ha studiato le api presenti su tre cime isolate nelle Montagne Rocciose, dove erano state per molto tempo le specie più dominanti nel territorio.Il ‘bombus balteatus’ ha addirittura accorciato la sua lingua del 60%.
La ricerca delle motivazioni
La motivazioneinizialmente era stata ricercata nei pesticidi e gli altri agenti patogeni, ma l’altitudine in cui queste specie vivevano, a circa 3000 metri, non poteva giustificare la loro presenza.
Si è quindi spostato l’obiettivo dopo aver confrontato alcuni esemplari di insetti con quelli di 40 anni fa. Una volta notate le differenze morfologiche, si è trovata una correlazione importante nella variazione della temperatura di ben 2 gradi Celsius dal 1960 con conseguente cambiamento nella varietà di fiori.
Ma se i bombi si stanno adattando, così non avviene per i fiori stessi.
Alcuni di essi, che prima si riproducevano per mezzo degli insetti dalla lingua lunga, ora non potranno più farlo, anche se alcuni bombi cercano di raggiungere il calice con il nettare mordendo i petali, questa è una procedura che non aiuta la pianta a sviluppare i suoi semi.